Cabras: La corsa degli scalzi
Il primo fine settimana di Settembre Cabras, il villaggio di San Salvatore celebra la Corsa degli Scalzi, processione e festa religiosa in onore di San Salvatore. La manifestazione è tra le più sentite di Oristano e della Sardegna centro-occidentale e sicuramente la più naif.
di Annalisa Pirastu
La Corsa degli scalzi è una rievocazione storico – religiosa della difesa della statua del Santo da parte dei Curridoris contro un’invasione dei Mori.
Nel 1619 i Mori operavano incursioni in Sardegna. Gli abitanti del Sinis, per fermare i saraceni e mettere al sicuro la statua di San Salvatore, idearono il modo di spaventarli. Per fingere di essere moltissimi, si legarono ai piedi dei rami. Correndo sollevarono tanta polvere da costringere i mori alla ritirata.
Nella prima settimana di Settembre il piccolo villaggio intitolato al Santo, diventa lo scenario dell’emozionante corsa, manifestazione coinvolgente per la passione con cui è vissuta .
La corsa vera e propria ha inizio all’alba del primo sabato di settembre. Con l’abito della confraternita, una tunica bianca adornata sul davanti da uno svolazzo della stessa tela, i partecipanti si riuniscono alla chiesa Maggiore di Cabras. Dalla chiesa, il simulacro del santo viene portato fino alla periferia del paese.
Da questo momento gli scalzi coprono la lettiga che contiene il simulacro e corrono a piedi nudi fino al villaggio di San Salvatore. Due giovani corridori tengono la portantina del santo che non può essere superata. Ogni 100 metri si danno il cambio e gridano “Viva Santu Srabadoi”.
Domenica si riporta il santo da San Salvatore a Cabras che attende i corridori con un’immensa folla che dà vita alla processione fino al sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta.
Il rito della corsa degli scalzi oltre a celebrare il Santo è di buon auspicio per il raccolto, per la pesca nello stagno e la fertilità delle greggi.