Bonifiche Ferraresi comprano Sbs-Bonifiche Sarde
Nel pomeriggio a Cagliari davanti al notaio è stata apposta la firma che chiude una vicenda complicata e dall’esito non scontato, dopo un decennio di inutili tentativi di vendita. Festeggiano i 26 dipendenti
di Alessio Atzeni
La Bonifiche Ferraresi ha acquistato il compendio aziendale di Bonifiche Sarde Spa in liquidazione. Nel pomeriggio a Cagliari davanti al notaio incaricato è stata apposta la firma, che chiude una vicenda complicata e dall’esito non scontato, dopo un decennio di inutili tentativi di vendita. Un lieto fine che va persino oltre le aspettative visto che tutti i dipendenti verranno immediatamente riassorbiti, rimessi al lavoro e contemporaneamente seguiranno corsi di aggiornamento per riqualificare le diverse professionalità.
Tecnologia investimenti e occupazione. “Siamo molto soddisfatti, finalmente viene restituita alla produzione un’importante area per l’agricoltura grazie a un operatore che porterà tecnologia, investimenti, innovazione e darà sicurezza di occupazione a 26 dipendenti – ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci che ha seguito tutta l’operazione – Vogliamo rimettere a valore e in produzione i tanti terreni agricoli della Sardegna anche di proprietà regionale, quello di oggi lo consideriamo un primo, fondamentale passo all’interno di un progetto più ampio che riguarda un settore strategico per la Sardegna e la sua economia”.
La più grande azienda agricola italiana. Bonifiche Ferraresi, società guidata dall’amministratore delegato Federico Vecchioni, la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola utilizzata, ha accettato tutte le condizioni contenute nell’ultimo bando, a cominciare dal prezzo di vendita: 9 milioni e mezzo di euro per diventare proprietari di un’azienda con strutture e stalle, magazzini, uffici e terreni (573 ettari tra Arborea e Terralba e altri 429 ettari di provenienza Laore in concessione per 15 anni, in due corpi fondiari tra Marrubiu, Terralba e Arborea) attrezzature e, appunto, 26 dipendenti tutti riassorbiti nella nuova azienda, che ha già annunciato altri importanti investimenti.
“Abbiamo sempre ritenuto la Regione Sardegna una delle regioni vocate per sviluppare tutte le filiere di produzione biologiche previste dal nostro piano industriale – ha affermato Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, che ha proseguito – Come già fatto per le nostre aziende presenti in provincia di Ferrara e di Cortona, i nostri investimenti saranno diretti sia all’introduzione dei più avanzati sistemi di lavorazione attraverso agricolture di precisione sia, al contempo, all’avvio di nuove coltivazioni sempre nel pieno rispetto della tradizione agricola, così come ai servizi per un network agricolo nazionale. “La nostra azienda non rappresenta solo un’impresa agricola che produce lavoro e ricchezza per i territori di riferimento, ma si propone anche come promotrice delle migliori pratiche agricole e tecnologie applicate”.
Piano industriale che farà crescere il sistema. – “Con l’intervento di Bonifiche Ferraresi siamo di fronte a un piano industriale che vuole anche creare rete, creare filiera, che non si contrappone agli operatori locali anzi servirà per far crescere tutto quanto il sistema – sottolinea Paci – Parliamo di agricoltura che possa entrare con i nostri prodotti nella grande distribuzione e dunque c’è bisogno di operatori con una dimensione importante che facciano però anche da traino per i nostri piccoli.
Questo è l’obiettivo del nostro intervento e la Regione starà molto attenta affinché ci sia una crescita complessiva di tutto il settore. Siamo poi molto felici che questa operazione abbia permesso a 26 lavoratori di tornare immediatamente operativi: un enorme risultato anche per noi che abbiamo seguito giorno dopo giorno questa vicenda. Certezze non ce n’erano, il bando parlava di 8 lavoratori almeno, invece Bonifiche Ferraresi li ha ripresi tutti e subito, farà seguire loro percorsi formativi anche per prepararli all’uso delle nuove tecnologie che verranno utilizzate. Una bella pagina – conclude il Vicepresidente della Regione – Sia i lavoratori che i sindacati sono molto soddisfatti di questo investimento perché vedono finalmente l’opportunità di riprendere a lavorare e a produrre”.