Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari: “Pronto Soccorso Comunica”, un modo innovativo di comunicare in sanità

Il progetto dell’ dall’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari presentato al Policlinico Gemelli a Roma. Un  pool di comunicatori sono una sorta di ponte tra la sala d’attesa, gli ambulatori e le sale di emergenze del Pronto Soccorso. Mentre gli operatori sanitari, medici e infermieri, si dedicano ai pazienti, nella sala d’attesa un team si occupa dei parenti e degli accompagnatori, informandoli sul percorso in atto. Per chi vuole sapere cosa succede al proprio caro,  è importantissimo avere un punto di accoglienza che offra questo servizio

  di Alessio Atzeni

 Roma 30 novembre 2018.  “Pronto Soccorso Comunica”, l’innovativo progetto messo in campo dall’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari (un team di accoglienza e comunicazione direttamente in Pronto Soccorso) varca il Tirreno e arriva al Policlinico Gemelli dove è stato presentato in occasione della conferenza promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore dal titolo “Parole per cosa? Efficacia e sostenibilità delle cure mediante la formazione dei professionisti”.

A parlarne, davanti a una folta platea di specialisti e dirigenti sanitari arrivati da tutta Italia, Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione dell’Aou di Cagliari.

L’idea partita dal Policlinico Duilio Casula è diventata ormai un progetto di ricerca di interesse nazionale: il team di giovani comunicatori, che accoglie i pazienti e informa passo passo i parenti in sala d’attesa del percorso clinico dei loro cari, sta riscuotendo grande successo.  Si tratta di un progetto sperimentale, il primo del genere in Italia, realizzato in collaborazione con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari.

In cosa consiste il servizio. Il pool di comunicatori sono una sorta di ponte tra la sala d’attesa, gli ambulatori e le sale di emergenze del Pronto Soccorso. Mentre gli operatori sanitari, medici e infermieri, si dedicano ai pazienti, nella sala d’attesa un team si occupa dei parenti e degli accompagnatori, informandoli sul percorso in atto. Per chi vuole sapere cosa succede al proprio caro,  è importantissimo avere un punto di accoglienza che offra questo servizio.

Ovviamente le notizie strettamente sanitarie vengono date solo dal personale autorizzato a fare questo. Comunicare è fondamentale e bisogna sempre farlo nei dovuti modi: avere un punto di accoglienza e di comunicazione migliora il rapporto con i pazienti e i parenti dei pazienti.

Il progetto è stato ideato ed è coordinato da Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Il gruppo di lavoro per il progetto di ricerca è composto anche da Elisabetta Gola (docente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari), Giorgio Sorrentino (direttore generale dell’Aou di Cagliari), Paola Racugno (direzione medica Aou Cagliari), Rosanna Laconi (direttore del Pronto Soccorso del Policlinico Duilio Casula dell’Aou di Cagliari) e Claudia Loviselli.

 

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