Anche il Ghetto degli Ebrei tra i luoghi disponibili per i matrimoni civili a Cagliari

A seguito del grande interesse manifestato dai cagliaritani e da molti turisti a celebrare il loro matrimonio o la loro unione civile nei luoghi che il Comune ha messo a disposizione in alternativa al Palazzo Comunale, la Giunta ha deliberato di ampliare i siti fino ad oggi disponibili.
di Antonio Tore

Oltre a quelli già previsti (il Castello di San Michele, la terrazza del Bastione di Saint Remy, l’Antico Palazzo di Città, l’arena di Marina Piccola, il Lazzaretto di Sant’Elia, i Giardini Pubblici e il parco della ex Vetreria a Pirri), i futuri sposi potranno scegliere per la celebrazione delle nozze il primo sabato di ogni mese lo spazio del Ghetto degli Ebrei, il centro culturale con terrazza panoramica nel quartiere di Castello.

Con il sindaco Massimo Zedda”, spiega l’assessore ai Servizi Demografici Danilo Fadda, “stiamo inoltre valutando per la prossima estate di offrire nuovi ulteriori spazi a coloro che scelgono di celebrare nella nostra città le loro nozze. Assecondando una tendenza che pone fra i luoghi più gettonati dai futuri sposi il mare, stiamo infatti studiando la possibilità di destinare loro alcune zone sulla spiaggia del Poetto, che grazie allo scenario unico del Golfo degli Angeli offre sicuramente una delle cornici più suggestive dell’intero Mediterraneo. Siamo sempre più sicuri che puntare sul turismo matrimoniale significhi incrementare la già alta capacità attrattiva di Cagliari con una crescita di presenze certa che va oltre il momento della celebrazione delle nozze, dovuta al fatto che gli sposi sono spesso seguiti da parenti e amici: scoperta la bellezza di Cagliari e del circondario, una volta tornati a casa potranno loro stessi contribuire a promuovere la nostra città”.

La Giunta ha inoltre deliberato di ridurre per i sardi residenti lontano dall’Isola la tariffa stabilita per i matrimoni fuori dal Municipio, che è maggiorata per i non residenti in città. Gli emigrati potranno infatti usufruire dei nuovi siti versando la stessa quota prevista per i cittadini che hanno la residenza a Cagliari: “In questo modo”, continua l’assessore Fadda, “proviamo a incentivare per la celebrazione dei matrimoni e delle unioni civili il rientro nella nostra città dei tanti sardi che vivono fuori dalla Sardegna e che con la propria terra mantengono un legame emotivo talmente forte da sceglierla per la celebrazione delle proprie nozze”.

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