Alcoa: firmato accordo con Invitalia e Mise

Pigliaru: “il prossimo passo sarà la ripresa produttiva. L’impegno assunto all’inizio della legislatura era trovare investitori solidi e credibili. L’obiettivo è più vicino”.

di Annalisa Pirastu

 

“Quella di oggi è una tappa importante, fondamentale per quello che potrà succedere nelle prossime settimane. All’inizio della legislatura avevamo assunto l’impegno di far ripartire Alcoa con investitori solidi e credibili. Ora vediamo l’obiettivo molto più vicino. La vicenda Alcoa è una storia di grande collaborazione tra istituzioni: Regione e Governo hanno lavorato bene insieme, in modo proficuo e spesso in silenzio, tenendo sempre presenti le istanze di chi stava perdendo il posto di lavoro.  Quando ben pochi avrebbero scommesso su una soluzione positiva, noi abbiamo ascoltato i lavoratori, abbiamo ascoltato i sindacati, e ci abbiamo creduto: siamo andati a Palazzo Chigi sottolineando che la vertenza poteva essere affrontata e risolta. Quindi a nostra volta abbiamo convinto il Governo e dopo aver superato molte difficoltà oggi possiamo percorrere con grande forza e ottimismo l’ultimo miglio che ci separa dal grandissimo traguardo della ripresa produttiva della fabbrica”.

Lo ha detto il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, questa mattina a Portovesme a conclusione della visita del Ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e dell’Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, durante la quale è stato illustrato l’accordo fra Invitalia e Alcoa per la cessione dello stabilimento ed è stato firmato l’Accordo di Programma fra il MISE, Invitalia e la Regione Sardegna per l’investimento proposto da Sider Alloys, la società che il 15 febbraio acquisirà gli impianti di Portovesme. Nel corso della mattinata, Pigliaru, alla presenza delle assessore dell’Industria, del Lavoro e della Difesa dell’Ambiente, Maria Grazia Piras, Virginia Mura e Donatella Spano, ha partecipato alla conferenza stampa indetta dal Ministro. Insieme a Calenda e all’AD di Invitalia Arcuri, Pigliaru ha incontrato prima i lavoratori ex Alcoa e, successivamente, gli operai dell’Eurallumina di Portovesme, azienda per la quale si stanno definendo gli ultimi passaggi procedurali in vista della ripresa produttiva.

IL RUOLO DELLA REGIONE. La Giunta Pigliaru, con Governo e Invitalia, ha intrapreso fin dal suo insediamento un percorso per la ricerca di un investitore interessato ad acquisire lo smelter di Alcoa, per arrivare in tempi serrati alla firma dell’Accordo di Programma, alla definizione delle risorse del Contratto di Sviluppo e al graduale riavvio degli impianti. Nel mentre, sono state poste le condizioni per il rilancio non solo di Alcoa ma di tutte le attività imprenditoriali nel polo industriale sulcitano. Sono state varate norme per rendere competitive le produzioni energivore della Sardegna, sono stati chiusi accordi con i sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, sono state portate avanti le azioni stabilite nel Piano Sulcis, con il dragaggio del porto di Portovesme ed è stato raggiunto un importante risultato sulla bonifica delle falde acquifere, i cui costi ricadranno su Alcoa e sulle altre aziende che operano nell’area industriale. La bonifica dei suoli è già in atto e nelle scorse settimane sono stati sciolti i nodi che ancora non avevano permesso l’avvio delle altre opere di risanamento. Infine, nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra Regione, Ministero per lo Sviluppo Economico e Invitalia per la realizzazione del Contratto di Sviluppo presentato dalla Sider Alloys, grazie al quale si potrà attuare un Programma di sviluppo industriale nel sito di Portovesme. Insieme allo schema di Accordo di Programma, la Giunta ha deciso di destinare 8 milioni di euro, come quota di cofinanziamento regionale, per garantire il sostegno della Regione al piano di rilancio industriale proposto dal nuovo investitore.
LA LUNGA VICENDA ALCOA. Lo smelter dello stabilimento Alcoa ha cessato l’attività nell’agosto del 2014, dopo l’apertura di una vertenza sindacale e una prima fase di riduzione occupazionale iniziate nel 2009 e protrattesi fino al 2012. Per quasi un anno, a partire dal novembre del 2014, si era ipotizzato un avvio di rilancio con la società Glencore, ma l’investitore si è ritirato dalla trattativa nel settembre 2015. Tre mesi dopo, Sider Alloys ha presentato una manifestazione di interesse. La svolta è arrivata nel novembre dello scorso anno, quando su iniziativa di Regione e Governo, è stato siglato un accordo Invitalia e Alcoa per lo stop allo smantellamento degli impianti per 12 mesi. Nel marzo di quest’anno Sider Alloys ha formalizzato l’offerta di acquisto e a luglio il MISE ha avviato la procedura per il Contratto di Sviluppo. Infine, a dicembre, la firma del protocollo ambientale, l’accordo quadro Alcoa-Invitalia e, infine, la firma dell’Accordo di Programma. Sul protocollo ambientale, decisiva è stata l’azione della Regione che, in base al principio “chi inquina paga”, ha messo insieme tutti i soggetti istituzionali, Alcoa e le aziende per l’attuazione delle bonifiche, in capo al Consorzio Industriale Carbonia-Iglesias. Alcoa, in questi mesi, continuerà a occuparsi del completamento degli interventi di bonifica e messa in sicurezza permanente. È stato anche risolto il contenzioso tra Alcoa, Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. L’accordo quadro Alcoa-Invitalia prevede il trasferimento dello smelter da Alcoa a Invitalia per consentire il successivo trasferimento dello stesso a un investitore (in questo caso Sider Alloys) per la reindustrializzazione del sito. L’obiettivo è riattivare e rilanciare il complesso industriale per la produzione di alluminio primario sostenendo gli investimenti di Sider Alloys. Gli investimenti complessivi oscillano tra i 135 e i 145 milioni di euro, con agevolazioni per 94 milioni. L’impatto occupazionale prevede l’assorbimento, a regime, della forza lavoro Alcoa e contractors nella configurazione operativa. A gennaio 2018 si aprirà la fase di confronto con i sindacati, mentre entro il 15 febbraio sarà formalizzata la cessione dello stabilimento da Alcoa a Invitalia e da Invitalia a Sider Alloys. La fabbrica di Portovesme è l’unico impianto industriale italiano per la produzione di alluminio primario, e per questo motivo è un asset strategico per il mercato italiano. La produzione sarà destinata per circa l’80 per cento al soddisfacimento del mercato italiano (settori automotive, costruzioni, aerospaziale e packaging). Gli investimenti di Sider Alloys consentiranno di migliorare le produzioni, mentre un aspetto importante è legato al recupero di una parte significative dei lavoratori specializzati già in forza alla Alcoa e al piano di formazione per l’ulteriore sviluppo di competenze produttive sul territorio.

EURALLUMINA. Dopo l’incontro con i lavoratori di Alcoa il presidente Pigliaru hanno incontrato gli operai dell’Eurallumina nella sala mensa dello stabilimento. La fabbrica, storicamente legata alla stessa Alcoa, produce allumina e rappresenta un’importante realtà produttiva nel polo industriale di Portovesme. Pigliaru e Calenda hanno ascoltato le richieste dei lavoratori e delineato le prossime tappe del percorso finalizzato al pieno rilancio dello stabilimento.

 

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