La visita di Gabrielli in Sardegna: “Sono oltre 200 i casi di maltrattamenti”
Il Capo della polizia Franco Gabrielli è intervenuto a Cagliari in occasione della seduta sulla violenza di genere che si è tenuta in Consiglio regionale. Nella tarda mattinata la dedica dell’impianto sportivo di Soleminis a Maurilio Vargiu.
di Antonio Tore
I dati snocciolati evidenziano che i maltrattamenti in famiglia in Sardegna, nei primi sette mesi del 2017, sono stati 262, nel 70% dei casi le vittime sono donne. Le violenze sessuali sono state 62.
“Guai – ha detto Gabrielli – ad abbassare la guardia, anche se i numeri, in certi casi, danno una diminuzione delle denunce di reati, ciò non significa che il fenomeno sia in calo, ma spesso le vittime hanno paura di entrare nelle questure e sporgere denuncia. Ecco perché è fondamentale l’attività dei centri d’ascolto. Bisogna fare rete”.
L’intervento del presidente della Regione Pigliaru ha messo in evidenza come “I dati più recenti sul fenomeno del femminicidio in Italia provocano sdegno e angoscia. Stiamo parlando di più di cento donne assassinate nel 2016, di 20 donne assassinate fino a luglio di quest’anno. Donne spesso uccise da uomini che dicevano di amarle. E’ il bollettino di una guerra. Una guerra che fa migliaia di vittime.
Perché dietro ogni donna uccisa non c’è soltanto una vita dissolta, ma altre esistenze spezzate: distrutte per sempre. Un padre e una madre. Un fratello o una sorella. Una comunità di amici. Bambini di cui troppo poco si parla: i reduci di cui nessuno cura le ferite. E’ quindi una tragedia sociale, una situazione eccezionale che esige di essere fronteggiata con risorse adeguate. Risorse che sono morali, intellettuali, finanziarie”.
“Occorre innanzitutto prevenzione – ha proseguito Pigliaru -, Presidio del territorio, specie nelle realtà più a rischio, Centri anti-violenza e centri d’ascolto per intervenire là dove ancora intervenire si può: quando ancora la mano del carnefice non è armata e la possibile vittima può essere salvata dal rischio concreto di un epilogo tragico”.
“La Regione ha messo in campo strumenti importanti per far fronte a questa tragedia quasi sempre annunciata, attraverso interventi specifici nelle scuole, nel finanziamento dei centri antiviolenza, nelle politiche attive per il lavoro delle donne e la conciliazione con la famiglia. La scuola, prima di tutto, in quanto luogo deputato alla crescita culturale e civica dell’individuo, rappresenta il luogo chiave per combattere e vincere la lotta alla violenza di genere”.
“Ci sono alcune linee del programma Iscol@ – conclude Pigliaru – che hanno sviluppato l’anno scorso progetti per contrastare bullismo, cyber bullismo e differenza di genere. L’esperienza collettiva dei laboratori è stata molto positiva e ha sviluppato empatia tra gli allievi, superando fenomeni negativi di diffidenza, incomprensione, emarginazione e violenza. E in questi giorni in cui stanno riaprendo le scuole è giusto sottolineare che proprio nelle scuole molto, moltissimo si può fare. Voglio ricordare in questa occasione, ed è un appello a tutte le scuole, che il bando Iscol@ è aperto e che progetti così importanti per il nostro futuro come quelli fatti l’anno scorso possono essere replicati e moltiplicati anche quest’anno e ci auguriamo che la partecipazione delle autonomie scolastiche sia ancora molto più numerosa di quella degli anni passati, perché questa è una grande opportunità”.
La giornata del Capo della Polizia è proseguita con una cerimonia con la quale è stata intitolata a Maurilio Vargiu, il poliziotto ucciso un anno e mezzo fa da un familiare, la struttura sportiva di Soleminis.
I familiari, che hanno scoperta la targa assieme a Gabrielli e al sindaco di Soleminis, Rita Pireddu che ha voluto fortemente la dedica dell’impianto sportivo, hanno affermato di provare “Una grande emozione. Grazie alla Polizia, alla questura di Cagliari e ai suoi uomini e donne perché ci hanno fatto sentire la loro presenza sin dal primo momento”.