Inps: oltre 18 milioni di pensioni erogate al 1° gennaio 2016
Dal 1 gennaio 2012 sono stati soppressi Inpdap e Enpals con il trasferimento delle relative funzioni all’INPS. Da quella data, quindi, sono passate all’Inps anche le competenze per quanto riguarda l’erogazione di prestazioni previdenziali, tra le quali le pensioni, fino al 31 dicembre 2011 di competenze dei due Entri soppressi.
di Antonio Tore
Al 1° gennaio 2016, le pensioni erogate dall’Inps, con esclusione, tuttavia, di quelle a carico delle gestioni dipendenti pubblici (ex Inpdap) ed ex-Enpals, sono 18.136.850.
Di queste, 14.299.048 sono di natura previdenziale, cioè derivano dal versamento di contributi previdenziali, mentre le altre 3.837.802, che comprendono invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali, sono di natura assistenziale. La spesa complessiva per le pensioni citate, nell’anno 2015, è stata di 196,8 miliardi di euro, di cui 176,7 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali.
Il 51,4% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati. Fra queste il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che è quella di maggior rilievo, gestisce il 49,2% delle pensioni e il 61,8% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 27,2% delle pensioni, cui corrisponde un importo complessivo del 23,6%, mentre le gestioni assistenziali gestiscono il 21,2%, per un importo in pagamento del 10,2% del totale.
Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 66,1% da pensioni di vecchiaia, categoria che comprende anche le pensioni anticipate e di anzianità, oltre che i prepensionamenti, erogate nel 55,4% dei casi a uomini. Il 7,4% sono invece pensioni di invalidità previdenziale (il 48,8% erogate a maschi), mentre il 26,5% pensioni ai superstiti (l’88,1% erogate a donne).
Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 22,3% da pensioni e assegni sociali (il 35,9% erogate a uomini) e il 77,7% da prestazioni a invalidi civili (il 40,1% conferite a maschi).
La distribuzione territoriale mostra che l’Italia settentrionale usufruisce del maggior numero di prestazioni pensionistiche: il 48,1% delle pensioni viene infatti percepito da residenti in questa zona e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio anno; il 19,2% delle prestazioni viene erogato nel Centro Italia, per un totale del 19,7% dello stanziamento, e il 30,5% nel sud e nelle Isole, cui è riservato il 24,7% della somma totale. Il restante 2,2% è rappresentato da pensioni erogate a residenti all’estero, cui è riservato lo 0,65% dello stanziamento.
L’età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza fra i due generi di 4,5 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). È da rilevare infine che l’età media alla decorrenza del pensionamento è in aumento, passando, per la pensione di vecchiaia dai 62,9 del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.