Vargiu, Riformatori: “Allarme rosso per la sanità in Sardegna, a rischio i livelli essenziali di assistenza”
Per il deputato sardo “Grida di dolore da parte dei medici e dei pazienti che ogni giorno segnalano nuovi disastri nella sanità sarda che purtroppo è al dramma e non sembra più in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza”
redazione
Non ha mezze parole il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu che prende carta e penna per un’interrogazione al Ministro della sanità sottolineando tra l’altro che “Il bilancio del SSR della Sardegna presenta un disavanzo tra la somma che viene assegnata alla Regione in sede di ripartizione del FSN per la garanzia dei LEA e la spesa a consuntivo che -negli ultimi anni- si è assestato tra i 300 e i 350 milioni di euro, diventando sostanzialmente strutturale”.
Vargiu in sostanza sostiene quanto segue: “Non si tratta più di un singolo diritto di salute negato! Ormai si moltiplicano le grida di dolore da parte dei medici e dei pazienti che ogni giorno segnalano nuovi disastri nella sanità sarda che purtroppo è al dramma e non sembra più in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza, che dovrebbero invece essere uguali in tutte le regioni italiane!”. E’ questa la denuncia del parlamentare dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, che ha rivolto un’interrogazione urgente al ministro Lorenzin per sapere quali azioni di monitoraggio intenda attuare il Ministero della Salute.
Dalla chiusura del Centro Sclerosi Multipla di Cagliari, al diritto al parto alla Maddalena, dai microinfusori per i diabetici che mancano, ai pronto soccorso che scoppiano – continua Vargiu- l’intera sanità sarda sembra in piena confusione, mentre l’indispensabile strumento del Piano di riordino della rete ospedaliera sarda è ancora nel libro dei sogni degli annunci fatti al vento e mai realizzati, così come l’Azienda dell’emergenza AREUS”.
In questa situazione – conclude l’ex presidente dei medici sardi– l’impegno della Giunta per risparmiare almeno 100 milioni di euro nel 2017 (su un disavanzo totale di ben 350 milioni) sembra l’inquietante fotografia della grossolana scure che si sta abbattendo sulle prestazioni assistenziali, tagliando in modo cieco la carne viva della nostra sanità e mettendo a rischio gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza in Sardegna!”