Mediterraneo controcorrente
Viaggio alla ricerca della comunità di destino fra popoli diversamente simili
di Roberta Manca
Le distanze kilometriche talvolta non aiutano il confronto e il dialogo fra le differenti culture del mondo o mediterranee.
Peraltro e da un certo punto di vista siamo molto vicini a Stati e culture assai lontane, penso agli USA, Cina e, paradossalmente, siamo molto distanti da Stati e culture, che sono a noi molto più vicini. Il caso della Tunisia, Nord Africa e medio oriente ne sono un evidente esempio.
Infatti fra la costa della Tunisia e l’isola della Sardegna vi sono meno di 180 km. La distanza chilometrica tra Cagliari e Sassari in linea d’ aria è di 175 km e di 215 km di percorrenza in automobile. Per andare da Cagliari a Sassari in macchina si impiegano circa 3 ore.
Per andare da Cagliari a Tunisi in aereo ci vuole poco più di mezz’ora. La Sardegna è più vicina che all’ltalia, infatti la distanza minima tra Capo Ferro e Monte Argentario è di 188 km.
Ciononostante i collegamenti e i contatti fra le due comunità mediterranee nono sono agevoli. Fatta eccezione per qualche intraprendente T.O. che due o tre volte l’anno organizza voli charter. Ma queste difficoltà sono causate in buona parte da motivi politici e religiosi. Tutti noi infatti conosciamo molto bene quanto gli assetti internazionali e un certo tipo di informazione possano condizionare questi rapporti.
Le “ragioni di Stato” e di “opportunità economica e commerciale” determinano l’andamento dei rapporti fra il mondo arabo e il mondo occidentale. Insomma “il mercato” decide per noi.
Però alla luce delle storiche relazioni instaurate fra i vari Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, possiamo dire che vi è anche un altro mondo che non è solo arabo o solo occidentale: sto parlando del mondo Mediterraneo. Un grande spazio dove si sono incrociate varie culture e civiltà, contaminandosi vicendevolmente e generando una cultura diversa da quella praticata dai governi centrali dei vari Stati toccati da questo mare. Questa diversità la si coglie osservando tanti aspetti del vivere di queste comunità. Ogni ambito di vita presenta dei comuni denominatori fra le varie popolazioni mediterranee.
Insomma il Mediterraneo è un mare che avvicina, mentre spesso la politica e le esasperazioni religiose allontanano i popoli.
A questo proposito dalla Sardegna si distinguono due progetti che sono in fase di svolgimento:
-Il primo “Microcredito per le donne” ideato dall’Associazione Amici di Sardegna, grazie al finanziamento della Regione Sardegna con la L.R. n. 19/96 e alla collaborazione del CNR IGAG di Milano, Istituto Professionale di Stato Pertini di Cagliari, CASCOM, Rete Sarda della Cooperazione Internazionale, Università di Cagliari e di Sassari (Crenos-Cirem), il CSV Sardegna Solidale, i Comuni di Ghomrassen (Governatorato di Tataouine) e Matmata (Governatorato di Gabes).
– il secondo “Si.E.S. (Sistema energetico Sostenibile) è stato realizzato dall’Associazione ASECON di Capoterra con il finanziamento della Regione Sarda con la L.R: n. 19/96 in collaborazione con l’Università di Cagliari Facoltà di Ingegneria dipartimento DIEE, con l’università ISET di Djerba, la rete sarda della Cooperazione internazionale, la CASCOM, il CSV Sardegna Solidale e il Comune di Ajim (Isola di Djerba-Governatorato di Medenine)
- Con il primo progetto sono state scelte 30 donne appartenenti ai due Comuni per realizzare un percorso formativo nell’ambito della produzione artigiana con la concessione di un microcredito per l’acquisto di piccole strumentazioni e di materiali.
- Il secondo progetto invece prevede la diffusione inizialmente nel Comune di Ajim e poi in altre località della Tuinsia di nuove forme di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con il sistema della termoacustica, a bassi costi e con una minima gestione di utilizzo
In altre parole si vorrebbero aiutare tutte quelle famiglie che abitando in zone periferiche e rurali non hanno la possibilità o i mezzi per ricevere l’energia elettrica dal gestore locale. Grazie a questi progetti si sono scoperte tante affinità fra la nostra cultura e quella tunisina.
Anche fra gli abitanti della nostra Barbagia e le popolazioni dei Berberi queste convergenze vengono ribadite anche dai simboli, dai loghi dalle arcaiche architetture che sono diffusi fra le differenti culture. Infatti osservando le tessiture, i gioielli, la cestineria, le produzioni alimentari (soprattutto del pane, dell’olio, delle conserve) le decorazioni dei manufatti lignei, alcune decorazioni architettoniche della Tunisia e la cultura mineraria troviamo una forte rassomiglianza e similitudine con ciò che abbiamo in Sardegna.
Ecco quindi il senso dell’invito a andare controcorrente per ritrovare denominatori comuni allo scopo di comprendere il senso della diversità e allo stesso tempo esaltare le affinità che ci avvicinano per favorire il consolidarsi di scambi e relazioni che oggi più che mai sono indispensabili per la salvaguardia della pace e il benessere dei popoli.
A questo proposito sarebbe bene che la Regione Sarda, forte anche della sua soggettività internazionale datole del suo Statuto Speciale, e alla sua presenza nel Comitato delle Regioni della U.E., cercasse di ripristinare i collegamenti marittimi da e per la Tunisia e sviluppasse anche delle rotte aeree anche solo settimanali con questo Paese che è molto più vicino a noi di quanto il “sistema” ci voglia far credere.
Nota: La Sicilia ad esempio non ha mai abbandonato le tratte marittime da e per la Tunisia e da oltre 5 anni ha sviluppato delle autonome rotte aeree da e per la Tunisia. http://www.siciliainternazionale.com/da-comiso-a-tunisi-i-primi-voli-per-il-nord-africa-funzionano/1355