Rubrica: “La Sardegna dei Comuni” – Narcao
Ogni settimana raccontiamo la storia di un paese della Sardegna per far conoscere la sua storia, le sue particolarità, le sue bellezze e la sua comunità
di Antonio Tore
Narcao è un paese situato nel Sud-Ovest della Sardegna e conta oltre 3.000 abitanti. Confina con Villamassargia, Siliqua, Nuxis, Villaperuccio, Iglesias, Carbonia e Perdaxius. Il Comune di Narcao comprende anche le frazioni di Is Aios, Is Cherchis, Is Canes, Is Meddas, Is Sais Inferiore, Is Sais Superiore, Miniera Rosas, Pesus, Rio Murtas, Terraseo, Terrubia e Terrubia Stazione.
Il nome deriva, con probabilità, da ”caminu nuracadu”, cioè «cammino lastricato», con riferimento a un tratto di strada romana in cui erano situato il paese. Narcao divenne comune del Regno d’Italia con Regio Decreto dell’11 Luglio 1853, ma il suo territorio conserva testimonianze di insediamenti umani che risalgono al periodo prenuragico e successivi.
Il suo territorio conserva anche tracce degli antichi abitanti che qui vivevano all’incirca 3500 anni fa. I primi abitanti vivevano probabilmente nelle numerose grotte presenti sulle colline, ma dopo di loro si trovano testimonianze dei Nuragici, con diverse costruzioni esistenti attorno al paese. In località “Strumpu Bagoi”, nelle vicinanze della frazione di Terraseo, si notano i resti di un tempio punico dedicato alla dea greca Demetra e Kore, il quale era stato costruito nelle vicinanze di un pozzo. Nel tempio è presente un piccolo altare dove, probabilmente, venivano celebrati i riti in onore della divinità. Grazie agli scavi effettuati, è stato possibile rinvenire le caratteristiche statuette fittili votive rappresentanti la dea Demetra con il Kernos, il vaso che conteneva il fuoco e le offerte. Il tempio di Demetra e Kore rimase in uso per lungo tempo, come dimostrato dalla grande quantità di cenere accumulata nel sacello.
Sotto l’aspetto archeologico e ambientale, il territorio appare particolarmente ricco di resti nuragici e tombe romane (emerse a Ollastra Frogheri). Nel paesaggio di Narcao, inoltre, si possono osservare alcuni menhirs rovesciati, mentre il terreno è disseminato di schegge di ossidiana, tra le quali è possibile recuperare qualche strumento integro. In seguito i Fenici, che avevano invaso le zone vicine al mare nel sud-ovest della Sardegna e pian piano si spingeva all’interno, giunse anche nel territorio che oggi è Narcao convivendo con i Nuragici che intanto erano diventati più evoluti e aperti agli scambi con altre popolazioni. I Punici sostituirono i Fenici in tutti i loro possedimenti e nelle loro colonie e città. Hanno lasciato molte tracce del loro passaggio e della loro cultura: ad esempio la tipica casa sarda con le camere che si affacciano tutte su un porticato coperto chiamato ” sa lolla “. Nella zona di Narcao si possono ancora trovare resti di edifici costruiti da questo popolo: nella frazione di Terraseo per esempio c’è quel che rimane dell’antico tempio campestre dedicato alla dea Demetra.
I Fenicio-Punici dominarono il territorio fino a quando non vennero sconfitti e sottomessi dai Romani che si opponevano a Cartagine per avere il controllo totale del Mediterraneo. Tutta la Sardegna divenne una provincia romana 250 anni circa prima di Cristo. Fu una dominazione lunga e forse più dura delle precedenti perché i Romani fecero una politica di predazione nel territorio cercando di sfruttare tutto quello che l’isola tutta poteva offrire sia in superficie che nel sottosuolo.
Dopo alcuni secoli, anche il territorio di Narcao passò sotto il governo dei Judices, ma dopo molti anni la guerra tra Pisa e Genova portò ad una suddivisione delle zone di influenza delle due città: Pisa al sud e Genova al nord della Sardegna. Il 12 giugno dell’anno 1323 la flotta aragonese sbarcò nel golfo di Palmas. Iniziarono cosi anni difficili sia per colpa dei governanti iberici che per la costante minaccia dei pirati barbareschi che infestavano il Mediterraneo e sottraevano quanto si salvava da tasse e balzelli governativi.
Narcao ricominciò a popolarsi dopo la nascita del Regno Sardo Piemontese (1720); si stabilirono nel suo territorio pastori e poi contadini che diedero origine al centro abitato che allora veniva definito Boddeu cioè un insieme di abitazioni di tipo agreste legate alle attività di tipo esclusivamente agro pastorale e, nelle campagne intorno, a is Furriadroxius case di pastori e contadini con annessi i recinti per il bestiame e i locali per il deposito delle risorse agricole. La via principale era quella parrocchiale ( la chiesa di San Nicolò venne eretta a parrocchia il 22 maggio del 1854 ) ove era la sede del parroco, del sindaco, del segretario comunale, del notaio; poi la via de “su forru”; quella de “s’arriu” del rio Canneddu che ancora attraversa il paese; delle rovine “is arroinas”; la strada di “santa Crescenzia” santa di cui si dice venne trovata una statua che poi misteriosamente sparì e il cui culto è sempre vivo nel paese; infine la strada che conduceva a Pesus.
Nel 1851 era iniziata, a seguito della concessione governativa firmata da Vittorio Emanuele II e dal conte di Cavour, lo sfruttamento industriale dei minerali di zinco, rame e piombo nella zona di Rosas a Est di Narcao. L’attività mineraria si è protratta, attraverso vicissitudini che hanno visto l’alternarsi di diverse Società minerarie nella conduzione tecnico amministrativa, fino al 1978 anno in cui c’è stata la chiusura della miniera perché ormai non più competitiva a livello internazionale. Rimane tuttora in attività la miniera di Mont’Ega da cui si estrae la barite.
Una delle manifestazioni culturali, conosciuta a livello mondiale, è Il Narcao Blues Festival, un festival musicale di genere principalmente blues nato nel 1991 che si svolge nell’arco di 3-4 giorni a cavallo dei mesi di luglio e agosto nel comune di Narcao. Viene organizzato dall’Associazione culturale Progetto Evoluzione, nata nel 1988, che è responsabile anche del festival Gospel Explosion, nato nel 2002, che si svolge a dicembre, ed altre iniziative minori. Al festival partecipano i più importanti artisti blues italiani ed importanti bluesman internazionali e viene considerato uno dei più importanti festival del genere in Italia.