Ingegneri chimici, occupazione immediata per tutti i laureati dell’ateneo di Cagliari
Gli specialisti formati nella facoltà di piazza D’Armi discutono la tesi e trovano impiego. “Hanno un domani certo costruito sulla professione per cui, con le proprie famiglie, hanno investito tempo e risorse” le parole dei docenti Corrado Zoppi, Giacomo Cao e Massimiliano Grosso. “Un percorso formativo appagante e proficuo” la considerazione di Francesco Feliziani. “Li aspettiamo a braccia aperte” l’auspicio di Francesco Marini. Sono oltre centoquaranta gli iscritti alla laurea triennale, una cinquantina quelli della magistrale
Di Alessio Atzeni
L’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura, venerdì scorso ha ospitato il convegno “Innovazione tecnologica e Cambiamento. I nuovi temi per l’ingegnere chimico e l’evoluzione di questa figura professionale”. I lavori sono stati curati dall’Aidic (Associazione italiana ingegneri chimici, sezione Sardegna) e promossi dal dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali (Dimcm) dell’università di Cagliari.
I numeri. Oltre centoquaranta studenti frequentano la laurea triennale in Ingegneria chimica con 53 matricole, fresche di iscrizione al primo anno. Sono ventotto e una cinquantina quelli della magistrale. Sono questi i macro dati del corso curato dagli specialisti dell’ateneo di Cagliari che garantisce un lavoro pertinente agli studi compiuti a stretto giro dalla discussione della tesi. Il placement è del cento per cento.
Saluti e indicazioni. “I nostri laureati hanno un domani certo costruito sulla professione per cui, con le proprie famiglie, hanno investito tempo e risorse. Nel portarvi i saluti del rettore Maria Del Zompo, sono certo – ha aggiunto il presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, Corrado Zoppi – che saprete compiere le scelte più opportune per il vostro futuro”. La sala, con un centinaio tra allievi e docenti di licei e istituti tecnici di Cagliari e dell’hinterland, ha mostrato particolare attenzione. “La figura dell’ingegnere chimico ha valenze multidisciplinari. Dalla chimica, tra raffinazione e altro, al depuramento delle acque, inscatolamento e gestioni dei prodotti alimentari, gestione impianti, impatto ambientale e non solo. Tanto che a spazzo non c’è neppure un nostro laureato. Una considerazione che dovrebbe far riflettere anche le autorità politiche e amministrative regionali” ha precisato il direttore del Dimcm, Giacomo Cao. “Un antico proverbio cinese dice che resistere al cambiamento e come trattenere il respiro. Se lo si fa troppo a lungo si rischia di morire” ha sottolineato Massimiliano Grosso, coordinatore del corso di laurea. “Un percorso formativo appagante e proficuo” ha rimarcato Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sardegna. “Li aspettiamo a braccia aperte” l’auspicio di Francesco Marini, presidente di Sarlux, azienda all’avanguardia del gruppo Saras.
L’evento. “Innovazione tecnologica e cambiamento. I nuovi temi per l’Ingegnere chimico e l’evoluzione di questa figura professionale” ha offerto un quadro esaustivo su vari aspetti del percorso accademico. Dall’evoluzione nel tempo alla preparazione necessaria per affrontare nuove sfide, prodotte dagli sviluppi delle tecnologie e dalla contaminazione con altre professionalità, da parte del moderno ingegnere chimico. Tra i relatori, Giovanni Vaia (Università Ca’ Foscari, Venezia), Roberto Garau (Sartec srl), Alessandra Taris (ingegnere chimico, Ph.d), Bruno Demuru (ingegnere chimico – Innovation senior consultant).
Informazioni: prof. Massimiliano Grosso, 070.6755075 – massimiliano.grosso@dimcm.unica.it