Il Consiglio regionale approva la legge sulla doppia preferenza di genere
50 voti favorevoli e 2 contrari consentiranno alle prossime elezioni di poter votare sia un uomo sia una donna, purché della stessa lista.
di Antonio Tore
L’impegno pressante delle donne, organizzate in vari movimenti (che affollavano le tribune del pubblico assieme a tantissime sindache) e l’impegno personale del presidente Pigliaru, presente in aula con tutta la Giunta regionale hanno permesso che anche la Sardegna si allinei alle leggi di altre regioni.
Un applauso ha accompagnato la comunicazione dell’esito delle votazioni e l’approvazione del testo di legge.
Proprio Pigliaru, prima del voto, aveva avvertito (messaggio rivolto, probabilmente, anche ai rappresentanti della propria maggiornaza): “È una giornata davvero importante. Abbiamo fatto un passo avanti perché colma una lacuna e ci affianca alle Regioni che stanno facendo le cose giuste”.
E subito dopo l’approvazione della legge il presidente ha commentato : “Oggi in Aula ha vinto il senso di responsabilità. Siamo molto soddisfatti, ma chi ha diritto più degli altri a esultare sono le consigliere, che hanno i maggiori meriti nel conseguimento di questo risultato”.
Anche il presidente del consiglio regionale Ganau parla di “risultato di civiltà” che loda “l’impegno condiviso di tutti i capigruppo. Abbiamo superato anche l’inutile tentativo di affossare ancora una volta questo provvedimento con il voto segreto e ottenuto il risultato di consentire una maggiore partecipazione delle donne all’attività legislativa”.
Anche il segretario regionale del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, commenta favorevolmente l’approvazione della norma. “L’approvazione della doppia preferenza di genere è un risultato importante che conferma la vocazione riformista di questa legislatura. Una dimostrazione di unità della maggioranza di centrosinistra e del Partito Democratico che ha contribuito in modo determinante al passaggio di una norma storica per la Sardegna e per le sue istituzioni”.
Anna Maria Busia, una delle consigliere che maggiormente si è battuta per l’approvazione della legge, afferma che “è stato un dibattito di altissimo livello, nonostante i toni forti, ma per una legge così d’impatto serviva fare questo percorso”.
Alessandra Zedda, di Forza Italia ha sottolineato che “oggi si cancella l’onta della passata legislatura quando la doppia preferenza venne affossata, adesso bisogna lavorare per correggere la legge elettorale”. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha posto in evidenza come “ci sono temi sensibili come quello oggi in discussione sui quali dividersi avrebbe significato non fare del bene alla politica”.