Cagliari, Teatro: 50 Cani e modi per essere Felici

Debutta giovedì 19 aprile all’Ex Art di Cagliari il nuovo spettacolo della Compagnia Batisfera: “Cinquanta Cani e modi per essere Felici”. Giovedì 19 aprile alle 21.

di Annalisa Pirastu

Due individui in scena stanno per iniziare uno spettacolo in cui promettono di raccontare cinquanta storie struggenti e forti e contemporaneamente di dare indicazioni su come essere felici nella vita.
Il testo scritto e diretto da Angelo Trofa sulla scena con Valentina Fadda  e Leonardo Tomasi,

Lo spettacolo tarda a iniziare tra la curiosità del pubblico che accetta i sorrisi e la  gentilezza del duo
che fornisce delucidazioni sullo svolgersi della serata.

Sommersi dalle premesse i due cercano, infine, conforto nelle storie che volevano raccontare. Seguendo un programma mai completamente dichiarato alcuni racconti vengono inscenati ed altri descritti brevemente.

L’obiettivo delle cinquanta storie sembra irraggiungibile in tempi accettabili per il pubblico. Le storie dei cani sono poi ambigue e presto rendono la situazione asfittica e ripetitiva.

Imprigionati dalla loro stesso obiettivo i due si muovono in un orizzonte dove tutto fa riferimento a qualcosa che sembra raggiungibile ma non lo è.

Presto ciò he avviene sulla scena si rivela essere una trappola dove gli stessi esecutori restano tagliati fuori. Lo spettacolo finisce proseguendo il suo corso e relegando i suoi stessi attori al ruolo di esecutori
impotenti.

In Cinquanta Cani e modi per essere Felici il pubblico è chiamato ad interpretare un ruolo. Si capisce che la dimensione meta teatrale  nella pièce è la base stessa del lavoro. Tutto quello che viene inscenato è, nella finzione scenica, risposta ad una esigenza del pubblico. I due attori parlano e rispondono alle domande creando così la scena.

La presenza degli spettatori in sala però non è mai vista come un elemento positivo. Anzi sono una
presenza fastidiosa da tenere a bada, da educare come degli scolari poco studiosi.

La maggior parte dello spettacolo dunque si svolge nel dialogo tra la platea e attori legati da un rapporto di necessita che rasenta l’astio. Lo spettacolo si presenta come soluzione ai problemi del pubblico ma anche come conseguenza della loro presenza. Quella che si rappresenta in platea però è un’umanità ottusa,variopinta e costretta in piccole problematiche quotidiane. Quando lo spettacolo fallirà sarà loro responsabilità ma anche una misera brutta figura nei loro confronti.

La componente ritmica è molto accentuata e sono presenti numerose sequenze
marcatamente ritmiche con velocità sostenute. Tutto lo spettacolo è una struttura quasi meccanica di ripetizioni e cambi di ritmo.

In uno scenario non-sensico, la presenza del ritmo dà continuità e corpo al lavoro, ingabbiando il tempo in sequenze che lo scandiscono e ne indicano una presunta direzione.

Il tema dello spettacolo è tragico ma la scommessa della rappresentazione è di farne uno spettacolo comico. Cinquanta Cani e modi per essere Felici è ricco di situazioni bizzarre e colorate e  beckettianamente ci ricorda che “non c’è niente di più comico dell’infelicità”.ena si rivela essere una trappola dove gli stessi esecutori restano tagliati fuori. Lo spettacolo finisce proseguendo il suo corso e relegando i suoi stessi attori al ruolo di esecutori impotenti.

In Cinquanta Cani e modi per essere Felici il pubblico è chiamato ad interpretare un ruolo. Si capisce che la dimensione meta teatrale  nella pièce è la base stessa del lavoro. Tutto quello che viene inscenato è, nella finzione scenica, risposta ad una esigenza del pubblico. I due attori parlano e rispondono alle domande creando così la scena.

La presenza degli spettatori in sala però non è mai vista come un elemento positivo. Anzi sono una
presenza fastidiosa da tenere a bada, da educare come degli scolari poco studiosi.

La maggior parte dello spettacolo dunque si svolge nel dialogo tra la platea e attori legati da un rapporto di necessita che rasenta l’astio. Lo spettacolo si presenta come soluzione ai problemi del pubblico ma anche come conseguenza della loro presenza. Quella che si rappresenta in platea però è un’umanità ottusa,variopinta e costretta in piccole problematiche quotidiane. Quando lo spettacolo fallirà sarà loro responsabilità ma anche una misera brutta figura nei loro confronti.

La componente ritmica è molto accentuata e sono presenti numerose sequenze
marcatamente ritmiche con velocità sostenute. Tutto lo spettacolo è una struttura quasi meccanica di ripetizioni e cambi di ritmo.

In uno scenario non-sensico, la presenza del ritmo dà continuità e corpo al lavoro, ingabbiando il tempo in sequenze che lo scandiscono e ne indicano una presunta direzione.

Il tema dello spettacolo è tragico ma la scommessa della rappresentazione è di farne uno spettacolo comico. Cinquanta Cani e modi per essere Felici è ricco di situazioni bizzarre e colorate e  beckettianamente ci ricorda che “non c’è niente di più comico dell’infelicità”.

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