Uras, Carcere Uta: “Situazione meno drammatica di altre realtà nonostante i problemi”

Il  senatore  Luciano Uras (Campo Progressista) ha  visitato, insieme al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, la Casa circondariale di Uta

redazione

“Su iniziativa dei Radicali italiani, abbiamo visitato, insieme al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, la Casa circondariale di Uta, nell’area metropolitana di Cagliari. Qui abbiamo trovato una situazione certamente meno drammatica di altre realtà carcerarie che ci è purtroppo capitato di conoscere”

Lo rende noto il senatore Luciano Uras di Campo Progressista – Sardegna, che aggiunge:

“A Uta rimane però elevata la problematicità, presente in tutto il Paese, del sovraffollamento, anche se contenuto, e la presenza importante di detenuti per reati connessi all’uso degli stupefacenti, nonché un incremento delle presenze straniere e una carenza di circa il 25% di organico di polizia penitenziaria. A tutto questo bisogna porre rimedio attraverso un intervento legislativo e finanziario che non porti l’Italia a subire censure in sede Europea, in ragione della salvaguardia dei diritti dei detenuti, ma anche degli operatori penitenziari”.

“La Casa circondariale di Uta è una struttura abbastanza recente, ma deve essere completata, e la sua manutenzione può certamente rappresentare, non solo un’attività necessaria per il mantenimento della qualità della struttura stessa, ma anche un’occasione di lavoro per i detenuti ospitati funzionale al loro reinserimento lavorativo a fine pena”.

“La struttura è distante dalla città, si trova infatti nell’aria industriale di Cagliari, per cui bisogna necessariamente risolvere i problemi di collegamento per gli operatori penitenziari, per i volontari che svolgono attività di assistenza, per gli insegnanti che si occupano dell’istruzione ma, anche e soprattutto, per coloro che godono di regimi di  semi-libertà e per i familiari di tutti i detenuti”.

“Tutte queste cose si possono e si devono fare, in quanto la nostra Costituzione definisce la detenzione e ogni altro tipo di pena come uno strumento da orientare al reinserimento sociale di chi sbaglia”.

 

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