Un’idea del ministro Pinotti:  leva civile obbligatoria

L’idea, lanciata dalla  Ministra alla Difesa Pinotti alla manifestazione degli alpini,   sarebbe un momento “unificante” per l’esponente del Governo e i giovani potrebbero scegliere dove svolgere questo servizio obbligatorio

di Annaliosa Pirastu

Leva civile obbligatoria non più solo nelle forze armate ma con un servizio civile che sia allargato a tutti i giovani maschi e femmine Questa l’ipotesi per ora, lanciata dalla  Ministra alla Difesa Pinotti alla manifestazione degli Alpini.  Sarebbe un momento “unificante” seconda la Ministra e i giovani potrebbero scegliere dove svolgere questo servizio obbligatorio. Il dibattito che si è riaperto in tutta Europa, persino nella Francia di Macron, consentirebbe ai giovani di acquisire delle competenze che potrebbero abbracciare vari campi :  dalla sicurezza sociale alla protezione civile.

Chiedere ai giovani che stanno studiando magari in facoltà impegnative, o che sono costretti a lavorare dopo le scuole, di dedicare mezza giornata a un servizio civile obbligatorio, per giunta senza nessun compenso economico, non sembra, a chi scrive, la soluzione migliore o percorribile per “formare” i ragazzi/e.

La ministra evidenzia che non si tratta di un concetto obsoleto, anche se  si tratta di un passo indietro rispetto alla legge del 2004, ma al contrario nuovo. Nel corso di successive dichiarazioni e con un tweet  l’onorevole Pinotti ha spiegato che si prospetta l’idea di una norma  per imporre una ferma obbligatoria, che vedrebbe i nostri giovani impegnati in ambiti di sicurezza sociale. Insomma un sacrificio che,  stati come Israele dopo le superiori, chiedono alle nuove generazioni.

Per le missioni internazionali  la ministra Pinotti  ritiene che siano necessarie delle figure professionali,  e la leva obbligatoria esulerebbe da questo ambito. E’ tutto ancora da definire ma, l’idea di proporre ai giovani un momento definito unificante, è un tipo di dibattito che, secondo la Ministra, bisogna aprire. La decisione avrebbe conseguenze non trascurabili. Si tornerebbe  al periodo di “fermo” dei nostri giovani che, sarebbero costretti a congelare le loro attività o a svolgerle con il doppio della fatica, per regalare allo stato la loro disponibilità di tempo, peraltro non ancora quantificato dalla Ministra Pinotti. In aggiunta i giovani sarebbero impossibilitati a muoversi liberamente per il periodo in questione.

Forse non è obsoleto, ma pare un ritorno al passato. La sospensione della leva obbligatoria, prevista dalla legge 226/2004, ha decretato nel 2005 la seconda fase di applicazione della norma ; la partecipazione al Servizio civile nazionale è rivolta ai giovani di entrambi i sessi ed esclusivamente tramite adesione volontaria.

Il Servizio Civile Nazionale veniva previsto come obbligatorio quando era legato al servizio militare e, per gli obiettori di coscienza, alternativo allo stesso. Sospesa l’obbligatorietà della leva, non avrebbe più senso prevedere l’obbligatorietà del Servizio Civile. Peraltro, se il Servizio Civile diventasse obbligatorio, si potrebbe esercitare il diritto all’obiezione dello stesso.

Esiste poco  spirito civico (anche) nei giovani del nostro paese, e poca partecipazione alle attività di solidarietà sociale. Basterebbe coinvolgere i giovani a livello scolastico insegnando veramente educazione civica e sensibilizzandoli sulla necessità della partecipazione civica. Solo allora  senza imposizioni di legge loro stessi, se fossero nelle condizioni di farlo, si proporrebbero su base volontaria per  svolgere le attività del Servizio Civile Nazionale, in Italia e magari perché no? All’estero.

 

 

 

 

 

 

 

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