Turismo e riforma del Demanio: Sindacato Balnerari, “Regole  certe inclusa la riforma,  no a proroga automatica  del 2020”

Bertolotti Confcommercio: “Si devono evitare le regole sul PUL applicate  a macchia di leopardo che causano diseguaglianze e squilibri economici e inoltre di offerta di servizio ai turisti anche tra comuni costieri limitrofi

 di  Annalisa Pirastu

Convegno organizzato al Caesar’s hotel di Cagliari  da  Confcommercio   su  Turismo e riforma del demanio con l’intervento del Ministro degli Affari Regionali Costa Oltre il ministro presente   Il sindaco Zedda, l’assessore Regionale degli Enti locali e Urbanistica Erriu, il Presidente nazionale del SIB (Sindacato Italiano Balneari) Borgo, Il Presidente di Confcommercio Sardegna e del SIB Sardegna Bertolotti. Sala  del Caesar’s  hotel strapiena, segno che c’è grande attenzione della politica per il settore della balneazione turistica dopo circa 12 anni di sofferenze degli operatori balneari. In Sardegna ci sono circa 900 concessionari balneari tra hotel e aziende per un totale di 1.500 lavoratori e 4.500 stagionali per un fatturato medio di 150.000 euro annui.

Il DDL del governo è finalmente un punto di partenza del percorso di riforma per risolvere gli annosi problemi legati alla regolamentazione del settore e delle concessioni. E’ necessario ora tamponare l’inerzia tutta Italiana a seguito della sentenza della Corte emessa nel luglio 2016. Ci sarebbero, qualora l’iter si arrestasse, anche  ripercussioni da parte della Commissione Europea, dei giudici e delle pubbliche Amministrazioni.

Bertolotti ribadisce che si devono evitare le regole sul PUL applicate  a macchia di leopardo che causano diseguaglianze e squilibri economici e inoltre di offerta di servizio ai turisti anche tra comuni costieri limitrofi. Chiede con forza Bertolotti a nome degli Imprenditori del settore,  regole chiare ma soprattutto di valorizzare la professionalità esistenti. Le imprese balneari sono una vetrina non solo nei mesi estivi ma anche nei mesi cosiddetti di spalla. L’intervento di Erriu precisa che le concessioni vanno allo stato ma non alla Regione Sardegna al contrario della Sicilia che introita le concessioni demaniali.

Gli imprenditori balneari non vogliono più essere considerati o confusi con “Chioschisti e Mosconai”. Sinora  c’era mancanza di consapevolezza del loro ruolo, del valore commerciale del loro operato e della loro professionalità. Chiedono alle Regioni e al Comune regole certe inclusa la riforma del demanio. Rifiutano la proroga automatica e generalizzata del 2020. Bisogna fare un distinguo esaminando caso per caso. Chiedono che la durata del periodo transitorio sia di 30 anni.  Dopo 12 anni di discussioni e fragili proroghe il SIB esige certezze perché la precarietà normativa sinora ha impedito loro di crescere bloccando  il loro futuro imprenditoriale. Ci sono stati solo provvedimenti tampone cioè proroghe e non è più accettabile. C ‘è bisogno di stabilità per il settore che consenta investimenti senza temere di perdere tutto per una nuova normativa. Tenere conto della professionalità è nell’ interesse del paese. Non ci si può rifare a Portogallo e Spagna che hanno sviluppi turistici diversi.

Il SIB auspica che il DDL del governo prosegua il suo cammino seppur con possibili emendamenti. La voce degli addetti ai lavori  non si era fatta sentire a causa della strumentalizzazione della frammentazione dei balneari ma il SIB è un interlocutore determinato a collaborare. La Regione Sardegna è chiamata a dimostrare la salvaguardia di centinaia e centinaia di aziende connesse con il turismo balneare che devono diventare fiore all’ occhiello dell’isola visto che il 79 % del turismo sardo è balneare. Anche i Comuni devono riuscire a dialogare con la Regione. Costa ricorda ai presenti di aver aperto un Tavolo delle concessioni demaniali tra Governo e Regioni perchè solo così si potrà avere convergenza di vedute.

Il Ministro Costa ha deciso di abbracciare questa battaglia per risvegliare la consapevolezza politica e giuridica delle imprese operanti. La riforma deve includere l’ indennizzo per il concessionario ed è un pilastro del percorso di riforma. Il Governo ha finalmente emanato un disegno di legge .E’ un forte punto di partenza per creare la legge di cui il turismo balneare ha estremo bisogno. Solo con una legge forte e coraggiosa si può andare in Europa  con un mandato che faccia  valere i diritti del turismo balneare italiano.

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