Strade dissestate nel Sulcis Iglesiente. Diversi sindaci pronti alla protesta

Mozione del capogruppo UDC in Consiglio regionale. Rubiu: “La Regione intervenga con un impegno straordinario per evitare nuovi incidenti”

 di Antonio Tore

“Non esiste un progetto reale per l’adeguamento delle infrastrutture di collegamento viario nel Sulcis Iglesiente e, soprattutto, ormai da anni, gli interventi minimi e necessari per fronteggiare lo stato di incuria ed abbandono sono ridotti all’osso. La situazione delle strade è divenuta drammatica”.

La denuncia è del capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, che ha partecipato al corteo in bici organizzato stamattina dai sindaci del Sulcis. I primi cittadini, con centinaia di bikers, si sono radunati nel borgo medievale di Tratalias, poi la carovana ha attraversato le strade più a rischio.

“Alcuni percorsi, dalle provinciali tra Tratalias e Perdaxius e tra Giba e Nuxis, per allungarsi al tracciato Tratalias – Villaperuccio, sono al limite dell’impraticabilità – osserva l’esponente centrista – per non parlare della mancata manutenzione sui bordi delle carreggiate. Una serie di collegamenti che rappresentano la spina dorsale della viabilità, di competenza della Provincia e dello Stato, teatro negli ultimi anni di gravi incidenti anche mortali. Il commissario della Provincia del Sud Sardegna ha sinora trascurato le esigenze della viabilità sul territorio. Nel territorio rivestono una certa importanza anche le piste ciclabili, possibili avamposti turistici, che risultano però sempre più dimenticate con disagi infiniti per gli appassionati considerato lo stato dei tracciati”.

Strade trasformate in sentieri di guerra, con buche e voragini, senza che gli operai della ex Provincia possano intervenire. Da qui la mozione presentata nel palazzo di via Roma.

“La Regione – conclude Rubiu – per far fronte alla situazione finanziaria in cui versano le vecchie province diventate ormai scatole vuote, dovrebbe porre fine a questo stato vergognoso delle strade con un impegno finanziario straordinario e richiamare lo Stato ad un intervento sulle carreggiate più pericolose”.

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