Sestu: presunta pedofila si suicida

Ha lasciato un foglio con poche righe Agnese Usai di 64 anni, ex bidella, per spiegare il suo gesto. L’accusa infamante di pedofilia per la donna che si è sempre dichiarata innocente, non le dava tregua.

di Annalisa Pirastu

Si è suicidata dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Gli inquirenti avevano ipotizzato  un abuso sessuale su una scolara di quattro anni.

Agnese Usai aveva trascorso la sua vita lavorativa  come bidella, nelle scuole dell’infanzia a Sestu. Due anni fa l’accusa, quando già si preparava per andare in pensione. Stremata dalle accuse mossele dalla bambina, la donna ha affidato la sua difesa di innocenza al foglio, scritto prima di morire.

Il corpo della donna è stato preso in custodia, lunedì dagli operatori del 118 e dai carabinieri sotto la guida del maresciallo Pirali.

I militari hanno avvisato il sostituto procuratore Diana Lecca, che non ha ritenuto di disporre del sequestro del corpo, in quanto considerato un caso di palese suicidio.

Il presunto caso di molestie per cui la donna ha compiuto il gesto estremo, sarebbe avvenuto in una scuola dove la donna aveva lavorato negli ultimi anni.

Il procuratore aggiunto Ganassi è il titolare del fascicolo che riguarda la donna insieme alle ispettrici di polizia, che hanno tenuto il riserbo sulla vicenda per mesi, presumibilmente non aspettandosi un epilogo così tragico.

La vicenda è partita dai genitori di un’alunna di quattro anni, che avevano presentato un esposto contro Agnese Usai, ipotizzando che la figlia fosse  stata toccata in bagno dalla bidella.

Dopo l’esposto sono partiti i lunghi accertamenti. La polizia ha interrogato vari genitori, colleghi e insegnanti, e nessuno ha rivelato atteggiamenti sospetti della donna. Le intercettazioni ambientali non hanno potuto chiarire la veridicità della versione della scolara.

Gli inquirenti hanno deciso di proseguire con l’azione penale, anziché prospettare un’archiviazione, a seguito  dell’incidente probatorio dello scorso anno. La donna era assistita dagli avvocati Walter e Franco Pani.

La bambina sarebbe stata ascoltata dal giudice in ambiente protetto e avrebbe reiterato le accuse mosse alla donna.

A Sestu molti che conoscevano Agnese Usai la difendono senza esitazioni.

Rimane dolore e sgomento per il gesto estremo tra tutti coloro che erano a conoscenza della vicenda.

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