Selargius: il  sindaco Pier Luigi Concu ha giurato, insediato ufficialmente  anche  il nuovo Consiglio Comunale – leggete il discorso completo  del neo sindaco – VIDEO

All’ordine del giorno adempimenti di legge quali la convalida degli eletti, il giuramento del sindaco Pier Luigi Concu e il suo  discorso di insediamento, erano  presenti numerose personalità della società selargina e delle istituzioni

redazione

Davanti a un’aula consiliare strapiena so sono insediati ufficialmente i consiglieri comunali di Selargius Freschi di Nomina. I lavori sono stati condotti da Omar Zaher, del Pd perche il più votato del partito più votato,   che ha vestito i panni di presidente del Consiglio, tante facce nuove ma anche  molti rientri nel Consiglio selargino sia tra le fila della maggioranza che in quelle dell’opposizione.   All’ordine del giorno alcuni adempimenti di legge quali la convalida degli eletti  e il Giuramento del Sindaco e la nomina della Commissione Elettorale.

E seguito il  discorso di insediamento del Sindaco, Pier Luigi Concu che ha parlato di  “Un risultato entusiasmante, frutto di una campagna elettorale vissuta per le strade, nei quartieri, ascoltando le persone. Un risultato che assegna a me, ed alla coalizione di centrodestra, una grande responsabilità.”

Erano  presenti numerose personalità della società selargina e delle istituzioni, molti ex Sindaci di Selargius alle Autorità Militari e ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, dai Parroci ai Dirigenti Scolastici, dai Direttori degli Istituti Bancari ai Rappresentanti delle Attività Commerciali e Produttive

 

Questo che segue il discorso completo del nuovo sindaco Pier Luigi Concu:

“Il mio più cordiale saluto al Consiglio comunale, riunito per la prima volta, e a tutti i cittadini presenti.
Permettetemi innanzitutto di rivolgere proprio a questi ultimi, alle cittadine ed ai cittadini di Selargius, il mio primo saluto ed un sincero ringraziamento per la loro presenza a questa seduta di insediamento del Consiglio Comunale.
Un particolare saluto ai graditi ospiti, già sindaci di questa città, invitati ad assistere all’odierna riunione. A tutti loro va la nostra gratitudine, consapevoli come siamo che la realtà cittadina in cui oggi viviamo è anche frutto del loro lavoro, della loro dedizione, del loro impegno.
Ringrazio anche le autorità civili, religiose e militari per una presenza e un’attenzione che vanno al di là di un semplice atto formale.
Infine, ai Consiglieri comunali i miei complimenti per la loro elezione in questa Assemblea e l’augurio di buon lavoro. Consentitemi anche qui un particolare saluto alla rappresentanza femminile, purtroppo esigua rispetto a quella maschile. Sono comunque certo che quanto è venuto a mancare in quantità sarà ampiamente presente in qualità.
Cittadini, Consiglieri, ho parlato in questa aula non so quante altre volte: da giovane consigliere della Democrazia Cristiana, quando ero agli inizi della mia attività politica ed istituzionale. Poi da assessore e infine ancora da consigliere di opposizione col mio attuale partito.
Ma oggi, essere qui, e parlare qui da Sindaco, un Sindaco scelto da 28 mila cittadini è tutta un’altra cosa: bellissima ed emozionante. Mi riempie di commozione e di orgoglio e, contemporaneamente, mi fa sentire il peso di una grande responsabilità.
Ai cittadini che mi hanno votato, esprimendo una percentuale così alta di consenso, va il mio personale ringraziamento e quello dell’intera coalizione di centrodestra. Ma il mio ringraziamento è anche per coloro che hanno espresso un voto a sostegno degli altri candidati a sindaco ed alle liste di opposizione. La campagna elettorale ha permesso a tutti di esporre i propri programmi, le proprie idee, di discutere e confrontarsi con la città, che ha fatto la sua scelta in questo fondamentale appuntamento con la democrazia.
Per questo, sarò il Sindaco anche di quei cittadini che non hanno condiviso il mio programma ed hanno eletto, a loro rappresentanza in questo Consiglio, uomini e donne di forze politiche che svolgeranno il loro compito di opposizione. E’ proprio dalla dialettica tra idee e programmi che si contrappongono, dal confronto tra persone e partiti che pensano diversamente, che trae alimento la democrazia, maturano le società, si consolidano le comunità.
Quello conseguito lo scorso 10 e 11 giugno è un risultato entusiasmante, frutto di una campagna elettorale vissuta per le strade, nei quartieri, ascoltando le persone. Un risultato che assegna a

me, ed alla coalizione di centrodestra, una grande responsabilità. Una responsabilità che gli elettori ci hanno affidato per due ragioni fondamentali.
La prima, perché hanno condiviso la nostra idea di città, l’hanno sentita e fatta propria con passione ed orgoglio, perché idea cresciuta durante un percorso di grande coinvolgimento.
La seconda, perché hanno visto in questa maggioranza, negli uomini e nelle donne che la compongono e la fanno vivere, la forza, la determinazione e la convinzione capaci di realizzare il programma di rinnovamento proposto alla città.
Avevamo capito quanto fosse necessario e fondamentale portare dentro la nostra comunità i temi e la cultura dello sviluppo futuro, dell’innovazione, del cambiamento.
Avevamo capito che, davanti ad un passaggio così fondamentale, davanti ad una città che voleva ridefinire il proprio profilo, e con alle porte il momento più alto della partecipazione democratica – le elezioni amministrative con le quali scegliere programmi e classe dirigente – le cose più giuste da fare fossero parlare con i cittadini, esporre le nostre idee, ascoltare le loro opinioni, accogliere i loro suggerimenti.
E così abbiamo fatto, con la nostra sensibilità e capacità nell’avere e costruire relazioni umane, sociali e politiche vere, vive, fatte di storie e di sentimenti. Per palcoscenico abbiamo scelto le vie, le piazze, la città tutta con gli uomini, le donne, i bambini che la vivono.
Con questo metodo e con questa convinzione continueremo, perché il rapporto ed il confronto con i cittadini e la società organizzata sono il più importante nutrimento e corroborante per la democrazia. Questa è la nostra forza, e questa forza – il radicamento sociale e politico nella comunità locale – ha permesso al centrodestra – diversamente composto ma compatto nelle sue alleanze – di tornare protagonista e proporsi come alternativa alla guida di Selargius.

Siamo stati capaci di comprendere l’anima di questa città, le sue aspirazioni, i suoi desideri, le sue
potenzialità. E ci ha confortato la voglia di cambiamento espressa dal voto dei cittadini, che hanno avvertito il problema della riscoperta del ruolo della nostra comunità nel contesto provinciale e regionale. Questa nostra città, infatti, deve rappresentare qualcosa di più di un raggruppamento di singole persone e di attrezzature sociali: essa deve essere piuttosto uno status di pensiero, un insieme di abitudini e di tradizioni
Ebbene, se ci guardiamo attorno restiamo colpiti dal fatto che Selargius appare come immersa in un sonno profondo, quasi di rassegnazione. Sembra assistere attonita al suo declino culturale, economico e sociale, che comunque – va dato atto – è probabilmente dipeso anche da fattori regionali e nazionali che trascendono l’azione degli amministratori locali. Resta il fatto che, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una netta caduta di progettualità operativa globale, ad uno scivolamento nell’ordinaria amministrazione, ad un preoccupante declino di tensione etica, rotto troppo spesso dal vociare litigioso dei gestori della “cosa pubblica”.
Cittadini, Consiglieri, non è questa l’occasione per elencare il programma del Sindaco e della coalizione, ma consentitemi di ricordarne, seppur in estrema sintesi, i punti salienti.
La qualità totale dello stare e vivere in questa città è il nostro obiettivo. Per realizzarlo è necessario che ognuno di noi esprima il meglio di se stesso, secondo le proprie capacità. Come cittadini siamo tutti parte attiva, protagonisti delle scelte che riguardano la città. Selargius, forte del senso di appartenenza di tutti coloro che ci vivono, è il luogo dove si intrecciano rapporti umani e relazioni. E’ un sentimento, una dimensione immateriale espressione del senso unitario ed identitario della comunità. Questo senso di appartenenza e la qualità dei rapporti tra le persone sono il presupposto di una forte socialità capace di garantire i diritti, rispondere ai bisogni, creare le condizioni per lo sviluppo, affrontare i disagi e le difficoltà dei più svantaggiati.

Punteremo quindi sulla qualità e non sulla quantità degli investimenti, sulle scelte che traducano l’identità socio-economica della nostra città in forme e funzioni che migliorino i rapporti sociali e aumentino il benessere economico. Dovremo fare delle scelte coraggiose e forse dolorose, individuando – con l’aiuto e la partecipazione della cittadinanza – le necessarie priorità tra i tanti interventi di cui Selargius ha bisogno. Le ristrettezze economiche e il meccanismo penalizzante del patto di stabilità non ci danno altra possibilità.
Ma intendiamo garantire quanto promesso: una migliore qualità della vita. Per questo, abbiamo già avviato il programma di manutenzioni di strade, marciapiedi, spazi verdi, pubblica illuminazione.
Punteremo alla trasformazione del Comune non solo come organizzatore e gestore di servizi per i propri cittadini, ma anche come promotore di sviluppo: un Comune che accresca la nostra ricchezza attraendo investimenti, realizzando alleanze e sinergie anche a livello internazionale – se necessario – per realizzare progetti innovativi.

Anche le scelte sul territorio saranno ispirate al nostro concetto di cultura sociale e politica: Selargius deve compiere un salto di qualità nel rapporto con gli altri centri della conurbazione metropolitana. Un salto di qualità che affronti anche i temi della distribuzione delle risorse e sappia sciogliere i nodi del rapporto con i privati relativamente ai finanziamenti ed alle sponsorizzazioni.
La cultura è il collante che ci tiene insieme. E’ questa una idea ed una visione che mi preme rafforzare.
La sfida che abbiamo davanti non consiste solo nel costruire una città e un territorio nuovi.
Chi riduce a metri cubi e metri quadri le scelte che abbiamo definito nel Programma elettorale non ha compreso l’anima del nostro progetto.
Quella che desideriamo costruire, ed i cittadini l’hanno capito, è una città che abbia un cuore, un suo sentimento, una sua definizione. Un carattere sempre più marcato, esaltazione di quelle specificità sociali, culturali, economiche e civili che Selargius ha saputo, nella sua storia, coltivare e fortificare. E’ grazie a questa qualità fondante, potremmo dire genetica, che questa città è riuscita a svilupparsi evitando i rischi della periferizzazione. Una qualità che oggi, dopo il grigiore del recente passato, vogliamo rendere sempre più precisa e riconoscibile.
Localmente le nostre politiche di sviluppo saranno diffuse ed omogenee. Tutto il territorio sarà curato e la città pensata tutta insieme, proprio come un organismo vivente, un corpo unico.
Riaffermiamo che la casa è un diritto, perchè l’abitare è una condizione della cittadinanza. E noi questa condizione ci siamo impegnati a salvaguardare e garantire.
Il lavoro è la questione centrale, con un’economia che ristagna, i redditi che si erodono, le produzioni che tendono ad emigrare verso le zone a più basso costo del mercato globale. Selargius deve affrontare la sfida facendo leva sulla propria capacità di fare sistema, rafforzando il legame impresa – territorio, in modo che essi siano soggetti protagonisti dello sviluppo nel senso più ampio del termine e condividano e compartecipino alla vita sociale e culturale della nostra città.

A tutti i cittadini diciamo che, per noi, spesa sociale significa attivare un complesso e dinamico sistema di servizi sociali. E che la nostra amministrazione di centrodestra si caratterizzerà per la sensibilità ai problemi sociali e per la capacità di mantenere vivo un tessuto di sussidiarietà orizzontale, coinvolgendo associazionismo e volontariato.
Cittadini, signori consiglieri, la nostra città è di fronte a scelte impegnative per il suo futuro. Occorre procedere con decisione sulla strada della qualità della vita, dei diritti, di un rinnovato rapporto virtuoso tra società, istituzioni, economia, di una città più omogenea fra le sue parti. Tutti sappiamo che la qualità complessiva di un sistema locale determina le condizioni per poter competere nella realtà contemporanea, e ciò implica che le qualità nel produrre, nel lavorare, nell’uso del territorio, nei servizi sociali e in quelli formativi ed educativi siano fondamentali e tra loro interdipendenti e trovino nella coesione sociale il cemento indispensabile per costruire uno sviluppo sostenibile ed equilibrato.
Le reti di protezione sociale, la loro efficienza ed efficacia costituiscono un obiettivo prioritario non solo sul piano sociale, ma anche sul versante economico. E’ la persona, con i suoi bisogni concreti, che deve essere sempre più messa al centro dell’azione di governo e ciò sarà concretamente realizzato con uno sviluppo socialmente coeso, civile oltre che equo ed efficiente sul piano amministrativo. Uno sviluppo in cui il bisogno di libertà sia coniugato con il bisogno di comunità.
E’ anche in forza di queste considerazioni che ci sentiamo impegnati a moltiplicare luoghi e occasioni di incontro e di aggregazione; a sviluppare le reti delle opportunità culturali e ricreative di base, al fine di arricchire il nostro territorio in termini di vivibilità e socialità, e contribuire così a rispondere alla domanda di sicurezza, che a ben vedere contiene in sé una fortissima ansia di libertà individuale e di convivenza civile, di manifestazione del diritto a vivere liberamente il territorio, ad occuparlo cordialmente.

La paura e l’insicurezza sono problemi veri di ogni comunità moderna. Cresce il senso di sradicamento dalla propria identità, così come crescono le paure.
Ma oggi ribadiamo la nostra convinzione che la paura urbana si può vincere con un soprassalto di partecipazione cordiale, con un ritorno ad occupare attivamente il proprio territorio e ad occuparsi di esso, con un controllo sociale più serrato sugli spazi territoriali e ideali, non con la fuga e la recriminazione.
Avviandomi alla conclusione, desidero ricordare l’impegno ad accrescere l’efficienza della nostra struttura, valorizzando le risorse umane, per aumentare le competenze e perseguire la qualità totale nel lavoro e nei rapporti con i cittadini, nelle grandi opere come nei servizi e negli interventi quotidiani.
Cercheremo di onorare l’impegno assunto con i cittadini di continuare a sviluppare il ruolo del Comune come protagonista centrale, ma non esclusivo, della qualificazione del territorio; come supporto indispensabile e dinamico alle politiche volte ad intercettare le continue trasformazioni della realtà cittadina, in rapporto con l’evoluzione delle realtà a noi vicine e secondo logiche di sistema e di rete; come attore credibile dei processi di cambiamento nella promozione dello sviluppo e nella gestione delle strutture, da quelle sociali ed educative a quelle riguardanti i servizi pubblici.
Ai Consiglieri della coalizione che mi ha accompagnato sin qui, desidero dire che il risultato elettorale ha consegnato al centrodestra una maggioranza numerica di 12 seggi ed una rappresentanza consiliare compatta. Alcune componenti politiche non hanno raggiunto il quorum necessario per far eleggere un loro rappresentante nell’Assemblea. Ma, al di là del risultato

quantitativo, sul piano politico la coalizione alla quale farò riferimento è quella che mi ha candidato, sostenuto ed ha garantito questo straordinario successo.
L’esperienza dei “più navigati”, permettetemi questa definizione fondata sul vissuto politico, affiancherà e sosterrà gli innesti di chi si cimenta per la prima volta con la politica istituzionale. Con loro, al debutto, altri al secondo mandato (qualcuno anche di più) e quindi più solidi ed esperti, seppur giovani: una fatto importante per far crescere l’intera classe dirigente di una città.
Ai consiglieri delle minoranze, ai candidati sindaco che mi hanno affrontato nella competizione elettorale, auguro di svolgere al meglio il ruolo di oppositori fermi e rigorosi, certo che non mancheranno di lealtà , correttezza e competenza nel sostenere le loro opinioni ed interpretare la loro funzione.
Ai cittadini – in ultimo voglio rivolgermi di nuovo a loro – spetta un compito fondamentale e insopprimibile in una società democratica: essere parte attiva della vita politica e sociale, essere instancabili protagonisti della dialettica, non far mancare mai il loro apporto costruttivo e le loro critiche rigorose.
Per tutti vale la stessa regola: la democrazia va nutrita ogni giorno, la partecipazione deve essere un metodo di vita e di governo e non soltanto l’appuntamento, a scadenze fissate, con le urne e le schede elettorali.
Personalmente mi impegno perché lo stile con il quale io e la coalizione abbiamo affrontato questa campagna elettorale diventi immediatamente metodo di governo, attraverso un confronto permanente con i cittadini e le loro organizzazioni e aggregazioni, anche spontanee.
Il programma elettorale della coalizione di centrodestra era caratterizzato dallo slogan “Vivi Selargius”, ma io so e voglio che voi sappiate che noi non l’abbiamo mai considerato un semplice slogan. “Vivi Selargius” è il sigillo del patto che abbiamo stretto con la nostra città. Un patto che vogliamo onorare fino in fondo.

Ringrazio ancora tutti per la partecipazione e rinnovo gli auguri di buon lavoro ai consiglieri.”

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