Scoppiano le Carceri Sarde con 2.289 detenuti di cui 676 stranieri

Gemma Cucca, primo presidente della corte d’Appello di Cagliari, nell’aula magna del tribunale ha aperto oggi i lavori per  l’inaugurazione dell’anno giudiziario facendo un bilancio e fornendo i numeri sulle varie situazioni di interesse per la magistratura

di Annalisa Pirastu

Le difficoltà in Sardegna dovute anche a carenza di organico e materiali, a carichi di lavoro in aumento, a regole processuali lente  sono state evidenziate dal primo presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Gemma Cucca, che ha però sottolineato  in positivo il senso di responsabilità e di dovere che caratterizza  la magistratura nell’ adempiere ai doveri a cui sono chiamati i magistrati, conformemente al giuramento di fedeltà. Gemma Cucca ha preso atto di una certa sfiducia da parte dei cittadini riguardo al ruolo della magistratura soprattutto per la lentezza con cui si riesce ad arrivare ai giudizi. Ha inoltre  auspicato l’abbandono delle contrapposizioni  e delle logiche di corrente tra i magistrati.

La magistrata è poi passata a parlare della situazione Italia rispetto a quella Europa, evidenziando  una percentuale di magistrati medio bassa rispetto allo standard europeo a fronte quantità di lavoro  superiori a quelli europei. Sono state quindi illustrate nel corso dei lavori le  novità introdotte nel codice, come per esempio il gratuito patrocinio per gli orfani di crimini domestici, l ‘obbligo per il pm di chiedere il sequestro conservativo dei beni dell’indagato, l’inasprimento della pena per i  furti in abitazione, per lo scippo e per la rapina. Si è affrontato anche il problema dei migranti con particolare attenzione ai minori, per schermarli dalla facile caduta  in attività estorsive o vandaliche, di droga o di prostituzione.

Cucca si è poi soffermata sui dati dei minori evidenziando  un  aumento del numero dei minori  del Bangladesh che sono stati nell’anno passato 212, del Gambia 198, della Guinea 166, della Nigeria 78, della Costa d’Avorio 77, del Mali 68 e del Senegal 64. Rilevante inoltre il numero dei delitti contro la pubblica amministrazione:  peculato, corruzione e concussione hanno visto un netto incremento. Gli omicidi sono stati dichiarati anch’essi in aumento. In trend negativo anche gli infortuni sul lavoro  che sono passati da 106 a 119. I procedimenti sugli incidenti stradali sono invece stabili.

Nelle stime ufficiali aumentano i reati di violenza sessuale e stalking. Sono in calo le rapine, ma nel mirino dei rapitori ci sono soprattutto  istituti di credito, uffici postali, centri commerciali e supermercati, luoghi cioè dove si canalizzano grosse somme di denaro. Le rapine ai furgoni blindati degli istituti di vigilanza, sono da attribuire a una malavita organizzata operati da bande composte da una decina di soggetti. Le rapine semplici sono quasi sempre riferibili a giovani che operano ai danni  di persone anziane, aggredite in casa spesso di notte, per rubare le pensioni.

I procedimenti “eccellenti” menzionati dalla magistrata  sono: le inchieste sui fondi ai gruppi in Consiglio regionale, per il carcere di Uta, la corruzione a carico di amministratori pubblici, le aziende sanitarie, le mazzette ai necrofori, i fallimenti delle società Agrolip e SGS, e quello a carico della STIM, che vede coinvolta la Veneto Banca. Sono in corso le indagini sul disastro ambientale a capo Teulada e quelle sull’inquinamento a Macchiareddu della Fluorsid. Sono emersi legami i tra gli organizzatori sardi del traffico di stupefacenti e gruppi delinquenziali facenti capo alla ‘ndrangheta e alla camorra, e a clan albanesi Lombardi.

Sono nate organizzazioni per la tratta di donne africane finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Sull’antiterrorismo è in corso il processo a Bancali  e ha sottolineato Gemma Cucca “E’ prossima alla conclusione l’indagine sulla presunta esistenza di una struttura organizzata facente capo a cittadini medio-orientali, per reperire in Europa fondi destinati a finanziare l’insorgenza armata di gruppi antigovernativi attivi in quell’area”. Il capo dell’organizzazione che risiede nel Nord Europa  è stato sottoposto a misura cautelare carceraria dalle autorità giudiziarie antiterrorismo grazie a informazioni della Procura di Cagliari Esiste poi il problema della radicalizzazione islamista, anche all’interno di carceri isolane. Le riunioni di preghiera negli istituti di pena sono lo strumento  per divulgare le dottrine jiadiste secondo le parole della magistrata.

E’ stato illustrato il problema del sovraffollamento carcerario. Nell’ultimo anno le persone recluse nelle carceri sarde sono aumentate di 221 unità mentre i posti letto sono diminuiti, a causa della chiusura di alcune parti del carcere per ristrutturazioni. I carcerati, che erano 2.068 a luglio 2016, sono ora 2.289. Gli stranieri sono passati da 452 a 676. In cinque istituti sui dieci  le presenze sono superiori alle capienze.

 

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