Sardegna cresce più dell’Italia: quasi 1.900 imprese in più

Più servizi di alloggio e per le imprese, dalla manutenzione alla consulenza, ma anche il commercio cresce. Boom a Nuoro, prima nella classifica delle 105 province, Cagliari si piazza al 36/o posto con un tasso di crescita dello 0,83% ed un saldo attivo di 578 imprese (3.952 iscritte e 3.374 cessate),

di Sergio Atzeni

Sardegna va oltre la media nazionale per il tasso di crescita delle imprese, secondo i dati del Registro delle imprese per il 2016 nella fotografia delle iscrizioni e cessazioni, realizzata da Unioncamere e InfoCamere, e diffusa in occasione dell’Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio a Padova. Un vero e proprio boom a Nuoro, che scala la vetta della classifica delle 105 province italiane.

Rispetto ad un tasso di crescita in Italia che si ferma allo 0,68% nel 2016 (0,75% nel 2015), l’Isola sale sino all’1,13% (0,91% nel 2015), con un saldo positivo di 1.891 imprese sulle 41.354 nel Paese, registrando nello scorso anno 9.653 iscrizioni (363.488 in Italia) e 7.762 cessazioni (322.134 in Italia) e così il sistema imprenditoriale sardo a fine dicembre arriva a contare 168.534 aziende registrate su un totale complessivo nazionale di 6.073.763.

L’exploit di Nuoro è nei numeri: 2,09% il tasso di crescita con un saldo positivo di 578 imprese tra 1.801 iscrizioni e 1.223 cessazioni. Al 23/o posto Sassari che supera la media sarda con l’1,16% di crescita e ben 649 aziende in più (3.194 iscritte e 2.545 cessate). Cagliari si piazza al 36/o posto con un tasso di crescita dello 0,83% ed un saldo attivo di 578 imprese (3.952 iscritte e 3.374 cessate), mentre Oristano si ferma al 43/o posto, poco sotto la media dell’Isola, con lo 0,61% in più di crescita e un saldo di 86 imprese (706 iscrizioni e 620 cessazioni).

“I numeri di Nuoro fanno ben sperare in una ripresa che possa trainare anche le altre province meno performanti – dice il presidente di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti – A tale proposito sarebbe particolarmente proficuo attivare i 25 milioni di euro nella disponibilità del Consiglio regionale a valere sui bandi per la competitività”.

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