Rubrica: ”Una strada, un personaggio, una Storia” – Cagliari, piazza Luigi Falchi

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

Piazza Luigi Falchi si trova nel quartiere Sant’Elia a Cagliari.

Luigi Falchi Delitala  nasce a Sassari il 2 giugno 1873 da Giovanni Battista, noto avvocato, e Angelina Cicu, primo di una numerosa famiglia di estrazione medio-borghese. Dopo aver compiuto gli studi classici, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, ma i suoi interessi sono prevalentemente letterari.

Assieme a Sebastiano Satta e Pompeo Calvia fonda a Sassari, tra il 1890 e il 1893, il periodico “La terra dei Nuraghes” in cui pubblica articoli e versi. I componimenti furono poi pubblicati insieme a quelli di Satta e di Calvia, in un volume intitolato Versi dalla terra dei Nuraghes.

Stringe amicizia con Grazia Deledda con la quale ha una lunga ed intensa corrispondenza epistolare. Dirige con Antonio Scano ed Enrico Costa la collana dedicata dall’Editore Giuseppe Dessì agli scrittori sardi.

Nel 1895 si trasferisce a Roma dove si laurea in giurisprudenza con una tesi sulle Carte d’Arborea.

Nel 1901 trova impiego presso il gabinetto del Ministro di Grazia e Giustizia Francesco Cocco Ortu. E’ inoltre consigliere comunale a Roma durante l’amministrazione del repubblicano Ernesto Nathan.

Nell 1902 fonda la rivista Sardegna letteraria. Nel 1909 sposa Linda, un’insegnante di inglese dalla quale ha cinque figli. Nel 1916 rientra con la famiglia a Sassari.

Nel 1921 incontra per la prima volta Emilio Lussu. È un momento importante per il pensiero politico di Falchi. L’amicizia con l’ex-combattente di Armungia lo inducono ad abbandonare la dottrina liberale ed ad avvicinarsi all’indipendentismo sardo. È anche il momento di maggiore attività nell’ambito del giornalismo. Collabora con la rivista Il Nuraghe, con la Nuova Antologia, col Giornale storico della letteratura italiana e Pegaso.

Nel 1925, per raccogliere fondi per gli alunni poveri del Reale Istituto Tecnico di cui era preside, raccoglie in un volume le Confidenze della cerchia dei suoi amici più autorevoli tra cui Grazia Deledda.

Nel 1929 consegue la libera docenza in letteratura italiana. Durante il regime fascista  a causa delle sue idee  sugli Ebrei contrarie al nascente razzismo, evidenti in due lavori del 1935, Gli Ebrei nella storia e nella poesia popolare dei Sardi e nel 1936, La dominazione ebraica in Sardegna, viene trasferito a Piacenza dove rimane per due anni.

Muore a Sassari il 28 novembre 1940.

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