Rubrica: ”Una strada, un personaggio, una Storia” – via Michele Antonio Gazano

 

 

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

 

Via Michele Antonio Gazano è una traversa di via Scano.

Michele Antonio Gazano nacque ad Alba il 30 settembre 1712 da Paolo, di famiglia oriunda di Nucetto, e da Anna Teodosia Capelli di Bra.

Dei primi studi non si sa nulla. Indagini svolte ad Alba non hanno dato risultati, forse perché Gazano trascorse la maggior parte della vita lontano dall’Italia. Si laureò in giurisprudenza ed esercitò la professione di avvocato nel pubblico impiego. Fu subdelegato di Longon Sardo, poi segretario presso il viceré di Sardegna.

Tutta la sua carriera si svolse fra la Sardegna e Torino. Raggiunse gradi elevati nell’amministrazione, fino a diventare intendente.

La sua profonda conoscenza degli affari di Sardegna, dove visse per tanti anni, spinse Carlo Emanuele III a nominarlo. nel 1758, segretario di Stato con competenza sull’isola.

Nel 1759 divenne archivista generale delle scritture del Regno Sardo, delle quali era il massimo conoscitore. Le questioni giuridiche sarde erano collegate, molto più che altrove, al diritto feudale.

A tal proposito Gazano lasciò sull’argomento un lavoro inedito di oltre 800 pagine, non più reperibile: Relazione istorica dei feudi di Sardegna. Il tomo raccoglieva pareri, compendi delle liti, investiture e alberi genealogici, importanti per i feudi.

Nel 1740 Gozano  sposa Maria Lisabetta Perotti, di Crescentino, che gli dà un figlio, Teobaldo, militare al servizio di Francia.

Nel 1779 Gazano rimane vedovo e si risposerà l’anno dopo, con Teresa Roppolo di Trino.

La fama letteraria del Gazano presso i contemporanei era legata alla produzione di alcuni drammi per musica, per i quali il Calcaterra lo definì “uno dei più insigni raffazzonatori di libretti della seconda metà del settecento”.

Le vere qualità del Gazano sono testimoniate da opere come la Storia della Sardegna  del 1777, dedicata al capo giurato e ai consiglieri della città.

Quest’opera valse al Gazano l’ascrizione fra i “primi cittadini” di Cagliari, e tuttavia resta la sua unica pubblicazione di carattere storico. Di lui si conoscono solo composizioni in versi, alcuni di carattere satirico altri d’occasione, e innumerevoli altre piccole composizioni d’occasione in fogli volanti o in raccolte.

Degno di particolare menzione è il maggior lavoro di traduzione del Gazano, che ha tenuto viva la sua fama nel secolo XIX, La Lusiade di L. de Camõens scritta in ottava rima, e nello stesso metro tradotta in italiano. Il Gazano avrebbe voluto dedicare l’opera a Pietro Metastasio, ma questi, garbatamente, rifiutò. L’edizione, fu attribuita ad altri finché il conte Robbio di San Raffaele, che nel 1772 pubblicò l’incipit della Lusiade, complimentandosi pubblicamente con il Gazano, svelò al pubblico l’autore.

Gazano morì l’11 maggio del 1786 ad Alba dove si era ritirato. Venne sepolto nel cimitero fuori Alba, nel sepolcro della Confraternita dei pellegrini.

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