Regione: “Lavori sociali nell’isola per  i richiedenti asilo”

Via  libera ai primi quattro progetti pilota che offrono ai richiedenti asilo la possibilità di svolgere attività di volontariato sociale a vantaggio delle comunità che li ospitano. Le proposte sono state presentate dai comuni di Cagliari, Cargeghe, Iglesias e Valledoria

 di Alessio Atzeni

La Giunta, su proposta della Presidenza, di concerto con gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, del Lavoro Virginia Mura e dell’Ambiente Donatella Spano, ha approvato la delibera che prevede un potenziamento del sistema di accoglienza diffusa dei migranti nel territorio regionale.

In particolare l’esecutivo, attraverso assestamenti tecnici e finanziari apportati al Piano per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati, ha dato il via libera ai primi quattro progetti pilota che offrono ai richiedenti asilo la possibilità di svolgere attività di volontariato sociale a vantaggio delle comunità che li ospitano. Le proposte sono state presentate dai comuni di Cagliari, Cargeghe, Iglesias e Valledoria.

“I migranti in questo modo -sottolinea l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu- possono dedicarsi ad attività di pubblica utilità e modificare la propria condizione di inattività nell’arco della giornata. Il volontario sociale rappresenta un grande sostegno al processo di inclusione”.

Il progetto che riguarda il volontariato sociale, già avviato dalla Regione con proprie risorse, è il tema di uno dei Protocolli d’Intesa (l’altro riguarda il sistema di accoglienza diffusa) che saranno sottoscritti il prossimo 17 ottobre da Giunta, Anci e Prefetture della Sardegna.

“Stiamo rafforzando la sinergia con Prefetture ed enti locali –aggiunge Spanu- per attuare un modello di accoglienza equilibrato e proporzionato al numero di abitanti e offriamo un supporto ai comuni per promuovere una più ampia partecipazione alla rete SPRAR che ha bisogno di essere potenziata”.

“Siamo poi impegnati -osserva l’Assessore- nell’organizzazione di eventi e giornate, anche nelle scuole, per informare e sensibilizzare i cittadini sul dramma delle migrazioni forzate e stiamo intensificando i rapporti con i paesi africani, in particolare con Tunisia e Senegal, per affrontare le cause profonde che portano migliaia di persone a lasciare le terre d’origine”.

Intanto, al fine di favorire un diretto dialogo con i soggetti attualmente impegnati nell’accoglienza dei flussi migratori non programmati, la Regione ha promosso momenti di confronto nel territorio. Nel corso del primo incontro, che si è svolto a Sassari, è stato fatto il punto sulle attività finora realizzate e al tempo stesso sono state raccolte dai diretti interessati utili indicazioni per la nuova programmazione regionale 2018. Sono intervenuti, oltre ai responsabili dei Centri di Accoglienza i mediatori culturali e le associazioni degli immigrati. Il prossimo incontro è previsto, a Cagliari, giovedì 12 ottobre.

 

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