Piazza Yenne si cambia da Sant’Efisio:  via i gazebo

I locali dovranno posizionare i tavolini in due fasce: una a ridosso della facciata delle palazzine con dei tendaggi di massimo 2,5 metri di profondità e l’altra sulla piazza, tenendo conto che l’area di occupazione non potrà superare i 40 metri quadri

di Antonio Tore

Chissà se il marchese Ettore Veuillet d’Yenne, che ne volle la costruzione in onore del re Carlo Felice, ponendo anche la colonna miliare nel 1822, avrebbe immaginato che, anziché omaggiare con la sua costruzione il sovrano dall’alto della collinetta (con un magnifico scorcio visivo sul porto) e chissà se sarebbe stato favorevole all’utilizzo di piazza Yenne quale è stata fino ad oggi oppure preferirebbe guardare alla sistemazione futura, così come immaginata dai rappresentanti del Comune.

Ma, tant’è, il marchese ormai non può decidere, allo stesso modo in cui non hanno deciso, senza riuscire a raggiungere un accordo unanime, i titolari degli esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza. Non è stato sufficiente il tempo passato in discussioni e, quindi, come capita in questi casi, il Comune ha deciso per loro, vista anche la pressione esercitata dal Mibact e dalla Regione, che avevano imposto rigidi vincoli monumentali e paesaggistici .

E così, entro il primo maggio (forse in onore di Sant’Efisio) la piazza dovrà cambiare volto. Non più chiassoso bazar di arredamenti differenti l’uno dall’altro per foggia, colori e dimensioni; non più utilizzo dell’aiuola centrale  e della fontana (in effetti mai apprezzata dagli abitanti di Stampace) come sedili aggiuntivi; non più accozzaglia informe di auto e moto di tutte le dimensioni ad assediare notte e giorno la piazza; non più fermata di attesa dei mezzi Ctm.

Con l’astensione della opposizione e il voto favorevole della maggioranza piazza Yenne, negli auspici del Comune, avrà un volto completamente diverso non solo per gli abitanti di Stampace e della città, ma anche per le migliaia di turisti e crocieristi che ormai transitano a Cagliari tutto l’anno.

I locali commerciali, quindi, avranno la possibilità di posizionare i tavolini per i clienti in due differenti fasce: una a ridosso della facciata delle palazzine con dei tendaggi di massimo 2,5 metri di profondità e l’altra sulla piazza, tenendo conto che l’area di occupazione non potrà superare i 40 metri quadri e, in ogni caso, sarà perimetrata sulla base dei metri quadri della superficie interna. Inoltre, le tende ed ombrelloni dovranno avere colori simili a quelle degli edifici sulla piazza e non dovranno esserci insegne luminose e posti auto, in quanto sarà aumentata la zona pedonale rispetto alla carreggiata per auto.

I titolari degli esercizi commerciali (in prevalenza adibiti al settore ristorazione) sono divisi sulla idea del Comune: c’è chi apprezza l’ampliamento della pedonalizzazione, c’è chi lamenta già un futuro calo della clientela e, quindi, degli affari, oltre ad un notevole esborso di denaro (non preventivabile) per l’adeguamento delle strutture secondo le norme approvate. La maggioranza dei cittadini, invece, sembra favorevole al rifacimento della Piazza, sperando che diventi più fruibile e più controllabile, soprattutto nelle ore notturne. Le maggiori riserve vengono da coloro che non sanno rinunciare all’uso dell’auto e quindi necessitano di trovare parcheggi disponibili (possibilmente di fronte al locale prescelto…..).

In futuro, si spera non troppo lontano, piazza Yenne sarà collegata alla via Manno, al Largo Carlo Felice e al Corso Vittorio Emanuele, costituendo, quindi, un punto nevralgico usufruibile dai cittadini di Cagliari in tutta la sua bellezza.

Si spera, inoltre, che, con l’abbellimento della piazza, possano sparire anche i maleodoranti cassonetti dei rifiuti, attualmente posizionati all’angolo con via Azuni e che non offrono un bellissimo spettacolo (per non parlare dell’odore che emanano) non solo ai turisti, ma neanche agli stessi abitanti di Cagliari.

 

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