Paci: “La Sardegna ha incassato e sta incassando tutto quanto le è dovuto dallo Stato”

L’esponente della Giunta Pigliaru: “Se alla fine dell’anno scorso ci sono stati problemi di liquidità è solo perché la Regione ha dovuto anticipare soldi propri su finanziamenti europei e fondi nazionali di sviluppo e coesione”

redazione

“La Sardegna ha incassato e sta incassando tutto quanto le è dovuto, non un euro in meno di quanto pattuito con lo Stato attraverso le norme di attuazione della Vertenza Entrate approvate un anno fa e abbiamo ricevuto regolarmente la rata degli arretrati del 2016. Se alla fine dell’anno scorso ci sono stati problemi di liquidità è solo perché la Regione ha dovuto anticipare soldi propri su finanziamenti europei e fondi nazionali di sviluppo e coesione. Soldi che lo Stato e l’Europa ci stanno restituendo: i primi 500 milioni da Roma sono già arrivati, e le altre richieste sono già in pagamento. Quindi voglio rassicurare tutti coloro che sono preoccupati: i soldi ci sono e ci sono tutti, lo Stato e l’Europa ci stanno restituendo le cifre che abbiamo anticipato a fine dell’anno scorso per evitare che quanto già avviato si bloccasse a causa della mancanza di liquidità. Sono procedure tecniche normali a fine anno che non hanno nulla di straordinario, ma il controllo da parte dei nostri uffici sulla regolarità dei pagamenti da parte dello Stato è comunque quotidiano e rigoroso”. Lo dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci.

VERTENZA ENTRATE, NESSUN DUBBIO CHE SIA CHIUSA – I soldi appostati in Finanziaria non sono dunque virtuali ma assolutamente reali, compresi quelli ottenuti con la chiusura della Vertenza Entrate. “Lo ripeto e lo ribadisco con forza: la Vertenza Entrate, quella che dieci anni fa aveva mobilitato su Roma l’intera Sardegna, è chiusa, totalmente e definitivamente. Lo Stato ci ha riconosciuto tutto quanto abbiamo richiesto – assicura Paci – sta pagando gli arretrati, ribadisco che la quota del 2016 è già nelle nostre casse, e sta pagando le nuove somme che sono state pattuite attraverso le norme di attuazione. Sono cifre che nessuno, neanche lo Stato, può mai più mettere in discussione, perché sono ormai una “legge” condivisa e approvata dalla Giunta, dal Consiglio regionale e dal Consiglio dei ministri. Un patto bilaterale nero su bianco: quella Vertenza Entrate è chiusa. Quindi ringrazio chi ogni giorno si preoccupa di verificare se i soldi ci sono o no: i soldi che lo Stato ci deve ci sono, la Finanziaria è assolutamente reale e tutto quello che viene messo in pagamento viene saldato perché non c’è più il patto di stabilità – come noi abbiamo chiesto e ottenuto – e stiamo pagando perenzioni e residui passivi, cosa mai avvenuta in passato. In una parola, stiamo finalmente rimettendo in ordine un bilancio regionale che era in condizioni disastrose”, sottolinea Paci.

VERTENZA ACCANTONAMENTI E NUOVE RIVENDICAZIONI – Diverso è il discorso se parliamo di nuove partite e rivendicazioni. “Sono stato il primo a dire che non possiamo permetterci di pagare una cifra così alta di accantonamenti, 680 milioni, che non possiamo permetterci di non accedere al fondo per i farmaci innovativi e a quello per Province e Aree Metropolitane”, ricorda il vicepresidente della Regione. “Ho detto e ripetuto che per difendere i nostri diritti impugneremo la Legge di Stabilità nazionale anche quest’anno come già abbiamo fatto l’anno scorso. La Giunta per prima ha lanciato le nuove partite con lo Stato: la Vertenza Accantonamenti, la Vertenza farmaci innovativi, la Vertenza Province. Quindi anche in questo caso ringrazio chi ogni giorno ci sollecita, ma ne approfitto per ricordare che ho già personalmente più volte ufficializzato quali sono le posizioni della Giunta intervenendo in Consiglio, partecipando ai lavori delle Commissioni, durante gli incontri con le parti sociali, sindacali e datoriali e ogni volta che ce ne sia stata occasione anche in conferenza stampa. Ho ribadito che gli accantonamenti vanno pagati, che lo dicono anche i giudici della Corte Costituzionale ma che ne paghiamo troppi, che l’accesso al fondo per i farmaci innovativi e a quello per le Province è un diritto innegabile per garantire ai sardi pari diritti e dignità rispetto agli altri cittadini italiani. Saremo intransigenti su questo, e infatti stiamo preparando un nuovo ricorso alla Consulta sulla Legge di Stabilità 2017. Allora cerchiamo di concentrarci tutti sugli obiettivi da raggiungere, lo chiedo a chi ha davvero a cuore il futuro della Sardegna: uniamo le forze e remiamo insieme”, conclude Paci.

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