Ovicaprino: la Giunta approva le direttive di attuazione sul sostegno al settore.

Stanziati 45 milioni da destinare ai pastori in difficoltà: 13 euro per ogni capo presente in azienda. Si favorirà così la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali.

di Antonio Tore

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha approvato ieri le direttive di attuazione del programma di interventi, da 45 milioni di euro, a sostegno delle imprese del comparto ovino e caprino per far fronte al deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte nella campagna 2016/2017. Al fine di accelerare i tempi di attuazione del provvedimento, gli aiuti saranno erogati conformemente a quanto previsto dal Decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, che regola l’accesso agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale (FSN). Si favorirà così la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali. Saranno quindi concessi, direttamente ai pastori, 13 euro a capo presente in azienda al 30 giugno 2017.

L’anomalo andamento climatico dei primi sei mesi del 2017 ha determinato su tutto il territorio della Sardegna uno stato di grave siccità che ha già posto l’intero comparto zootecnico in una condizione di forte sofferenza e raggiunto livelli tali da assumere il carattere di straordinaria emergenza. Dall’attività di accertamento dei danni condotta dall’Agenzia Argea emerge, infatti, che i danni a carico dei pascoli e delle produzioni foraggere delle aziende ovicaprine hanno intensità variabili tra il 50 e il 70%, a seconda che le superfici ricadano o meno all’interno dei comprensori irrigui dei Consorzi di bonifica. Per questa ragione, con la deliberazione n.45/12 del 27 settembre 2017, la Giunta ha già richiesto al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) il riconoscimento del carattere di eccezionalità della prolungata siccità per la primavera e l’estate 2017, che ha interessato l’intero territorio regionale, per i danni ai pascoli e alle produzioni foraggere del comparto ovino e caprino, e il riconoscimento delle provvidenze previste nel decreto legislativo n. 102/2004.

L’aiuto è concesso per tutti i capi ovini e caprini presenti in azienda al 30 giugno 2017, secondo gli elenchi riportati dalla Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica (BDN) e relativi alla consistenza dei capi identificati elettronicamente o dal censimento degli animali detenuti. L’importo unitario dell’aiuto è determinato dal rapporto tra i 45 milioni disponibili per il programma e il numero complessivo di capi ovini e caprini ammissibili. L’importo unitario dell’aiuto è quindi fissato in 13 euro, mentre le eventuali risorse che si rendessero disponibili, come per esempio quelle del Fondo di solidarietà nazionale, saranno ulteriormente ripartite. Possono ricevere l’aiuto le piccole e medie imprese (PMI) attive nella produzione agricola primaria, operanti nel territorio regionale, condotte da imprenditori agricoli singoli o associati e che allevano ovini e caprini. Il beneficiario deve inoltre essere proprietario e detentore degli animali. Qualora il richiedente sia esclusivamente detentore di animali, è necessario fornire una dichiarazione di assenso del proprietario che autorizzi la presentazione della domanda. Gli animali devono infine essere detenuti nel rispetto degli obblighi di identificazione e registrazione.

Per l’accesso agli aiuti, le imprese dovranno comunicare i quantitativi di latte prodotti e conferiti al primo acquirente nel corso delle campagne 2015/2016 e 2016/2017. Nel caso di produttori che provvedano direttamente alla trasformazione in azienda, tale comunicazione riguarderà i quantitativi trasformati. Le imprese dovranno quindi predisporre copia delle fatture o di documenti contabili di valore probatorio equivalente. In mancanza di tale comunicazione e delle relative fatture si è esclusi dal beneficio. La comunicazione sui quantitativi di latte prodotti e conferiti al primo acquirente o trasformati in azienda non ha rilevanza ai fini istruttori, su cui sarà fatto un controllo finalizzato a determinarne la congruità.

L’Assessorato dell’Agricoltura si impegna ad adottare l’avviso con la fissazione dei termini per la presentazione delle domande entro 10 giorni dall’approvazione del programma di sostegno. A tal proposito sarà predisposto un supporto informativo ad hoc per la compilazione delle domande, alimentato con le informazioni disponibili nel fascicolo aziendale del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) e nella BDN. Le domande di aiuto potranno essere presentate, nelle more dell’adozione del decreto di declaratoria da parte del Mipaaf, a decorrere dalla data fissata con l’avviso predisposto dall’Assessorato e comunque entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale.

I pastori potranno presentate le domande negli Sportelli unici territoriali (SUT) dell’Agenzia Laore che, sulla base delle informazioni pre-caricate nel supporto informativo, assisteranno le imprese nella verifica delle informazioni già disponibili e nella compilazione di quelle mancanti. Sono 32 i SUT dislocati in tutta la Sardegna. L’Agenzia Argea provvederà invece all’erogazione degli aiuti.

Su tutte le domande presentate sarà fatto un controllo teso a verificare la sussistenza dei requisiti di ammissibilità, la correttezza e completezza documentale, in particolare sulla presenza della comunicazione riguardante i quantitativi di latte prodotti. Sarà inoltre effettuato un controllo a campione su almeno il 5% delle domande pervenute, così da verificare la veridicità delle dichiarazioni, il rispetto delle condizioni di accesso, i requisiti di legittimazione e dei presupposti per l’accesso all’aiuto.

Commenta!