Imposta di soggiorno e spiagge a numero chiuso per la stagione turistica in Sardegna

 

 

L’imposta di soggiorno partita da località turistiche sul mare pare si stia allargando a quasi tutta la Sardegna  turistica. La “tassa” si pagherebbe non solo negli alberghi ma anche nelle case private in affitto.

di Annalisa Pirastu

L’imposta di soggiorno partita da località turistiche sul mare pare si stia allargando a quasi tutta la Sardegna  turistica. La “tassa” si pagherebbe non solo negli alberghi ma anche nelle case private in affitto.

Venti le amministrazioni che hanno preso la decisione. L’imposta pare sarà applicata anche a Cagliari a Sassari.

Olbia ha già deciso in questo senso dal novembre 2017. A Sant’Antioco da quest’anno si pagano 50 centesimi a notte dagli inizi di ottobre.

Alla Pelosa il Comune ha vietato le sigarette in spiaggia, e gli asciugamani si possono usare solo su stuoie per evitare  il prelievo quotidiano della sabbia.

Alla Maddalena e a Carloforte invece si sono inaugurate le tasse di sbarco o di soggiorno.

Le spiagge a numero chiuso sarebbero anche queste una misura per garantire conservazione ambientale con un turismo ecocompatibile.

Per ora c’è solo un’ordinanza  per Cala Biriola, Il numero massimo di persone che possono usufruire della spiaggia ogni giorno è di 300 presenze.

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