Grido di allarme della Cna: “L’artigianato  artistico e tradizionale sardo  sta morendo”

Le imprese continuano a cancellarsi dagli elenchi delle Camere di Commercio e cresce il lavoro nero, gli artigiani che resistono   sono costretti a svolgere attività parallele per far fronte alle spese e pagare le imposte e le tasse 

redazione

Mancanza di un elenco ufficiale degli artigiani regolari e di un marchio ad hoc, contraffazione, frodi e abusivismo sono i maggiori problemi che mettono in ginocchio un settore che dovrebbe essere strategico per la Sardegna

La Cna chiede alla Regione più controlli sui prodotti venduti come sardi e una maggiore vigilanza sui negozi di artigianato sardo. Chiede inoltre di ripristinare i marchi geografici collettivi che valorizzano la produzione tipica e l’ampiamento del panorama delle iniziative fieristiche per la promozione del made in Sardinia.

Tra le richieste anche quella di una legge ad hoc che valorizzi i mestieri artigiani in via di estinzione, il ripristino della legge sull’apprendistato e altre misure che favoriscano la formazione dei giovani e il passaggio intergenerazionale.

Peppino Mele della Cna: “Chiediamo che si tenga conto non solo di quanto contiamo dal punto di vista economico, ma soprattutto della nostra valenza in termini di identità, di tradizione e di storia. Noi siamo l’anima, il passato e il futuro di questa regione, ma non possiamo sopravvivere se non ci sarà un’azione forte e decisa a nostro sostegno”.

Cna sottolinea che centinaia di artigiani si stanno cancellando dagli elenchi delle Camere di Commercio sarde, oppure sono costretti a svolgere attività parallele per far fronte alle spese e pagare le imposte e le tasse. Altri addirittura si cancellano dagli elenchi e continuano a lavorare in nero. È  un vero e proprio grido di allarme quello che arriva dall’assemblea regionale della Cna Artistico e Tradizionale tenutasi a Cagliari, dove l’associazione artigiana si è fatta portavoce della disperazione di un comparto che potrebbe essere il fiore all’occhiello dell’economia sarda, ma sta letteralmente evaporando.

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