Governo punta la Sardegna e boccia la finanziaria per due norme irrilevanti

 

Pigliaru: ”A Roma si continua dunque in modo incomprensibile a pensare solo alla forma, con un atteggiamento che inizia a diventare persecutorio mentre noi chiediamo da tempo di concentrarsi sulla sostanza”

Redazione

‘Il Governo, su proposta del Ministero degli Affari regionali, ha impugnato la Legge di stabilità 2017 della Sardegna per due norme meramente formali. La legge di Bilancio, invece, che della manovra finanziaria è la parte sostanziale, è passata indenne.

Da Roma si continua dunque in modo incomprensibile a pensare solo alla forma, con un atteggiamento che inizia a diventare persecutorio mentre noi chiediamo da tempo di concentrarsi sulla sostanza: se il bilancio va bene, davvero questa decisione è incomprensibile, ancora di più perché su altre questioni importanti per la Sardegna il dialogo con il Governo anche in questi giorni è proseguito in modo costante e positivo. Chiederò immediatamente un incontro urgente al ministro Costa per avere tutti i chiarimenti necessari”. Lo dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru all’indomani dell’impugnazione decisa dal Consiglio dei Ministri.

“Nonostante nelle scorse settimane ci siano state molte interlocuzioni fra gli uffici e nonostante le rassicurazioni che ci sono state date, hanno impugnato una norma sugli investimenti nella sanità che vale per il 2020 e che avevamo concordato di sistemare con il primo intervento utile, e un’altra formalità in materia di personale sulla Centrale Unica di committenza. Entrambe non spostano di una virgola l’impianto della Finanziaria che rimane perfettamente operativa. È davvero incomprensibile”, aggiunge Pigliaru.

”Stiamo rivendicando da mesi il diritto a non pagare più gli accantonamenti, che da contributo straordinario sono diventati un prelievo fisso che ha di fatto modificato unilateralmente il nostro Statuto facendo entrare meno soldi di quelli che ci spettano, stiamo dicendo che non è giusto farci pagare anche i farmaci innovativi, stiamo chiedendo di poter utilizzare i nostri soldi per fare politiche di sviluppo indispensabili mai come ora per uscire dalla peggior crisi di sempre.

Queste sono le questioni di sostanza sulle quali stiamo chiedendo al Governo di concentrarsi. Mentre su numerosi tavoli e su importanti vertenze si lavora con buono spirito di collaborazione e piena condivisione di obiettivi, dall’altra si fanno scelte incomprensibili come questa che puntano a esacerbare il conflitto, violando le regole di base di una leale collaborazione. Basta accanirsi sulla forma”, conclude il Presidente. “Pensiamo alla sostanza, con i rapporti di reciproca lealtà e correttezza indispensabili fra istituzioni”.

 

 

 

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