Flc Cgil su immissioni in ruolo

Il Ministero ha calcolato le quote delle graduatorie che riguardano l’organico degli insegnanti anche in Sardegna. La posizione della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.

di Antonio Tore 

 

E’ definitivo il numero delle immissioni in ruolo degli insegnati sardi, trasmesso ufficialmente dal Ministero e calcolato per il 50 sulle graduatorie Gae e per l’altra parte su quelle del concorso di gennaio 2016: si tratta di 1352 posti, di cui 214 del sostegno.

Viene così completato l’organico in Sardegna, composto da 22 mila 272 docenti, che faranno fronte alle esigenze di 205 mila 260 alunni (di cui 6.489 disabili per i quali sono disponibili 2.738 posti), divisi in 10 mila 885 classi.

“Se da una parte possiamo esprimere soddisfazione per le stabilizzazioni, dall’altra siamo molto preoccupati per i riflessi che deriveranno dal metodo utilizzato per la distribuzione delle cattedre”, ha detto il segretario regionale della Flc Cgil Ivo Vacca annunciando che potrebbero esserci  ripercussioni anche sul personale Ata.

Il personale degli Uffici scolastici, notoriamente sottodimensionati, ha dovuto lavorare in tempi stretti alla distribuzione delle cattedre, senza tener conto della distanza effettiva delle sedi assegnate ma solo in base a un algoritmo che combina i vari raggruppamenti orari per ottenere il numero delle cattedre più alto in assoluto. Il risultato è che ci sono docenti che dovranno dividere le ore di lavoro tra scuole lontane anche centro chilometri: ad esempio un’unica cattedra con orario spezzato tra le scuole di Siniscola e Macomer, oppure Desulo e Orosei.

L’auspicio della Flc è che queste situazioni si possano sistemare con l’organico di fatto, anche se i tempi per fare questo lavoro sono purtroppo stretti. “In alcuni Ambiti scolastici provinciali – denuncia ancora Ivo Vacca – non c’è stato nemmeno il dovuto confronto con le organizzazioni sindacali per l’informativa sulla composizione degli organici”.

Secondo il segretario, “l’applicazione di parametri e algoritmi uguali per tutta l’Italia incide pesantemente sulla nostra scuola, perché non rispetta in nessun modo le specificità e peculiarità della Sardegna, caratterizzata da un basso indice di natalità e da vasti territori scarsamente popolati. Da qui deriva la difficoltà di gestire il taglio degli organici di cento posti docente, dovuto sì alla diminuzioni di 2.769 alunni, ma calcolato appunto, sulla base di criteri standard che rischiano di danneggiare ulteriormente il nostro sistema scolastico”.

Fra i tanti problemi da affrontare, anche quello del sostegno: “Dopo le reiterate denunce per l’assenza dei corsi di specializzazione, l’anno scorso le Università di Cagliari e Sassari hanno attivato i corsi (sulla base delle risorse del ministero) ma, oltre al ritardo accumulato, sappiamo già che non basteranno a coprire tutte le richieste”.

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