Cgil: “Velocizzare l’iter per l’avvio dei lavori per il metano in Sardegna”

Migheli e Garau della Cgil  chiedono che sia resa operativa l’intesa raggiunta tra Snam Rete Gas e Sgi sulla dorsale di distribuzione e che vengano favorite tutte le possibili sinergie tra le società importanti che possiedono i requisiti tecnici e le risorse finanziarie in grado di garantire la realizzazione nei tempi più stretti dell’intero progetto, sia il metanodotto che i terminali di rigassificazione

 di Alessio Atzeni

Iniziano a pesare i ritardi della Regione e del Governo sull’iter autorizzativo e sull’avvio dei lavori per la  realizzazione della dorsale indispensabile a concretizzare, finalmente, l’arrivo del metano in Sardegna: la denuncia arriva dal responsabile per le politiche energetiche della Cgil regionale Giacomo Migheli e dal segretario Filctem regionale Francesco Garau che, in una nota congiunta, sollecitano entrambe le istituzioni a velocizzare tutte le procedure.

Il primo input però – sottolinea il sindacato – deve partire dalla Regione, che non ha ancora dato il suo parere consultivo preliminare al rilascio delle autorizzazioni (Via e Autorizzazione unica) da parte del governo nazionale”. Migheli e Garau chiedono quindi che sia resa operativa l’intesa raggiunta tra Snam Rete Gas e Sgi sulla dorsale di distribuzione e che vengano favorite tutte le possibili sinergie tra le società importanti che possiedono i requisiti tecnici e le risorse finanziarie in grado di garantire la realizzazione nei tempi più stretti dell’intero progetto, sia il metanodotto che i terminali di rigassificazione.

Non è accettabile infatti un ulteriore fallimento, dopo quello del progetto Galsi, perché il tempo sta inesorabilmente trascorrendo ma dei lavori ancora non si vede l’inizio. Risale a luglio 2016 il Patto per lo sviluppo, sottoscritto da Governo e Regione, che destina consistenti risorse finanziarie (1 miliardo e 578 milioni di euro) alla realizzazione della rete dorsale per la distribuzione del metano e prevede quindi l’arrivo del gnl con navi metaniere nei principali porti industriali, in particolare quelli presenti nei siti di Cagliari e di Sassari, dove insediare i terminali di rigassificazione. Non a caso la dorsale sarda è stata inserita, con il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 31 gennaio 2017, nell’elenco ufficiale della rete nazionale dei gasdotti.

Il sindacato ricorda che “il metano è una risorsa strategica indispensabile a garantire ai cittadini e alle attività produttive e manifatturiere della Sardegna, un risparmio certo e una maggiore competitività, anche con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dello spopolamento progressivo dell’isola, causato soprattutto dalla mancanza di lavoro e dalla scarsa fiducia nella possibilità che possa realizzarsi un rilancio economico”.

Val la pena anche sottolineare che il progetto è coerente con gli obiettivi energetici europei: la Strategia energetica europea ha infatti designato il metano quale miglior combustibile fossile di transizione, secondo una tabella di marcia che dovrebbe portarci, nel 2030, a una percentuale di energie rinnovabili del 27%, per arrivare, nel 2050, a circa il 90% di produzione di energia rinnovabile e decarbonizzata. Pertanto, la scelta di puntare sull’utilizzo del gas come combustibile di transizione è una scelta strategica, considerato anche che il metano offre una maggiore resa e una maggiore compatibilità ambientale, sia rispetto al carbone che a qualsiasi altra fonte energetica fossile, e consentirebbe di favorire il superamento di alcuni fattori che hanno impedito e ostacolano la crescita dell’isola.

L’inizio dei lavori per realizzare il progetto di metanizzazione consentirà, inoltre, l’apertura di numerosi cantieri e nuovi sbocchi occupazionali, garantirà condizioni oggettive di mercato più favorevoli per l’attrazione di nuovi investimenti produttivi e manifatturieri, favorirà in prospettiva indubbi vantaggi economici e ambientali per il settore pubblico, per l’agro-industria, nel settore dei trasporti e nel campo della ricerca. Dal 2020 le navi nel Mediterraneo dovranno essere alimentate con metano liquefatto e in Sardegna potrebbe essere costituito il più importante hub mediterraneo per il rifornimento del Gnl, cioè del carburante più pulito disponibile per il futuro del trasporto marittimo.

“Per tutti questi motivi – concludono Migheli e Garau – la Regione in primis e poi il Governo, devono impegnarsi per accelerare al massimo i tempi delle autorizzazioni e della conseguente apertura dei relativi cantieri”.

 

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