Cagliari: Scuole Popolari per intervenire sull’impoverimento educativo

Animazione di quartiere a contrasto della povertà educativa,  mercoledì  28 giugno 2017 ore 17,30  alla sede ACLI Circolo “Lattuca” in via Is Mirrionis 43b

 redazione

 L’idea progettuale “Scuole Popolari” delle ACLI della Sardegna è nata a seguito di una profonda riflessione sull’impoverimento della Sardegna. Con la caduta dei redditi e la crescita del numero di persone in serie difficoltà si rende visibile un accesso sempre più difficoltoso all’istruzione e alla formazione, alla sanità e alle relazioni sociali.

Il capitale sociale della Sardegna è fortemente a rischio e il campanello d’allarme più assordante è il triste primato nazionale che la nostra regione detiene (insieme alla Sicilia)  in termini di impoverimento educativo. Secondo il Rapporto Save the Children  in Sardegna l’abbandono scolastico nell’età dell’obbligo tocca percentuali comprese tra il 21% ed il 28%.

Il progetto “Scuole popolari” si rivolge ai giovani e giovanissimi con due obiettivi: sensibilizzare i ragazzi all’importanza dell’istruzione e della formazione e favorirne l’integrazione sociale. Il contesto individuato è quello del  quartiere di Is Mirrionis a Cagliari in quanto in esso appare maggiormente significativa la presenza del rischio di allontamento dei giovai dai circuiti istituzionali dell’istruzione per verificate difficoltà sociali.

Inoltre nel quartiere è viva una presenza organizzata delle ACLI con il Circolo “Lattuca” istituito ormai molti decenni fa. Il progetto, sostenuto con i fondi del cinque per mille che i contribuenti destinano alle ACLI, vuole proporre delle azioni di intervento che possano consentire l’attivazione di nuove modalità di presenza in favore dei giovani e dei giovanissimi per accompagnarne la crescita

Sono ormai passati 50 anni dell’esperienza di don Milani che nell’epoca in cui visse portò l’attenzione sulla diffusione dell’istruzione tra gli studenti più marginali ed esclusi e in contesti periferici. Quelle esigenze paiono ora nuovamente diffuse e richiedono azioni e capacità di intervento che devono interrogare le istituzioni e la società civile.

 

 

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