Cagliari,  “Sardinian Job Day”: alta tecnologia e competenze digitali per il nuovo mercato del lavoro

I bambini che frequentano ora le scuole elementari faranno un lavoro che ancora non esiste. Il processo veloceissimo che travolge il mondo moderno impone competenze digitali e alta tecnologia per poter governare quel processo e formare profili professionali adeguati alle richieste del nuovo mercato

 di Alessio Atzeni

I dieci lavori più cercati oggi non esistevano fino a 10 anni fa, e il 65% dei bambini che frequentano ora le scuole elementari faranno un lavoro che ancora non esiste. Il processo straordinariamente veloce che travolge il mondo moderno impone competenze digitali e alta tecnologia per poter governare quel processo e formare profili professionali adeguati alle richieste del nuovo mercato. Di questo hanno parlato oggi gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci nella tavola rotonda “Innovazione digitale e impatto sul mercato del lavoro: competenze digitali e mismatch” organizzata in occasione del Sardinian Job Day alla Fiera di Cagliari.

 MURA, LAVORIAMO PER FORMARE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI – “Stiamo adeguando il sistema della formazione professionale alle nuove esigenze di un mercato del lavoro che corre veloce e che è in continua evoluzione”, sottolinea Mura. “Per questo stiamo puntando sulle competenze digitali per formare nuove figure professionali da impiegare nei settori dell’ICT e delle nuove tecnologie, già attraverso il programma Green & Bleu economy, e attivando nuovi strumenti come l’assegno formativo digitale. Stiamo anche intervenendo sulla formazione digitale trasversale, per favorire l’allineamento delle competenze dei lavoratori affinché siano in grado di reinserirsi nei nuovi processi produttivi.”

 PACI, SERVE UN NUOVO APPROCCIO AL MONDO CHE CAMBIA – “La vera sfida è formare mentalità, cultura, un approccio nuovo e diverso da parte dei giovani”, dice Paci. “Prima di tutto la scuola deve adeguarsi, non si possono insegnare le stesse cose del passato in un mondo che è completamente diverso, e questo è uno degli obiettivi di Iscol@. La nostra strategia di specializzazione intelligente si basa proprio su questo, sull’idea che le nuove tecnologie digitali possano permeare tutto il sistema economico e sociale, perciò lavoriamo all’interno di un ecosistema formato da Regione, scuola, Università, imprese in cui ognuno deve fare la sua parte. Dobbiamo correre: stiamo facendo molto con l’information technology,  con i bandi per le imprese, con le politiche per l’aerospazio e i primi risultati si vedono con il pil che migliora, la disoccupazione che inizia a calare. Dobbiamo puntare sul turismo che offre enormi opportunità, sui beni culturali, e su una agricoltura moderna, competitiva e all’avanguardia. La Sardegna in questa sfida può giocare un ruolo di primo piano: siamo un’isola poco popolata ma abbiamo a disposizione tecnologie che hanno cambiato tutto, che ribaltano l’orizzonte fisico delle produzioni con l’internet delle cose. Il mondo è cambiato – conclude Paci – ma la rivoluzione digitale che ci coinvolge ci permette di restare qui e di esportare in tutto il mondo, di far conoscere la nostra identità, la nostra storia millenaria, i beni culturali e le tradizioni, pensandole in modo completamente diverso per attrarre sempre più turisti ma anche imprese. La prospettiva è  industria 4.0, siamo stati una delle primissime regioni a partire: il mondo è cambiato, ma i giovani sardi devono sapere che c’è posto anche per loro”.

 

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