Assemini, sconfinano col gregge: spari a due pastori

Sconfinando in un terreno privato, due fratelli pastori si sono trovati a fronteggiare un uomo armato di fucile che ha sparato ad altezza d’uomo.

di Annalisa Pirastu

 

Ha imbracciato il fucile, l’ha puntato contro due pastori che avevano sconfinato col gregge e ha quindi fatto partire il colpo ad altezza d’uomo.

Giovanni Mameli è il protagonista della vicenda, avvenuta nel pomeriggio di ieri nella campagna tra Decimomannu e Assemini. Mameli è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

I due pastori col gregge si trovavano all’interno di un terreno di proprietà privata. A quel punto il 42enne, proprietario del fondo vicino, si è rivolto ai due fratelli pastori intimandogli di lasciare il fondo.

La discussione da animata, è sfociata in una colluttazione. Mameli ha raccolto un bastone che si trovava nelle vicinanze e ha iniziato a colpire ripetutamente uno dei due pastori. Il fratello è intervenuto colpendo l’aggressore con un pugno, mettendo temporaneamente fine alla diatriba.

Mameli, che è stato in seguito visitato dalla Guardia medica per ferite sul volto guaribili in 5 giorni, è entrato in casa e ne è uscito imbracciando un fucile, sparando due colpi ad altezza d’uomo contro i pastori, senza colpirli. La versione di un parente di Mameli è che l’uomo sarebbe stato aggredito dai due pastori e avrebbe cercato di difendersi.

Il rumore degli spari ha allertato alcuni passanti che hanno contattato i carabinieri di Decimomannu  intervenuti sul posto. I carabinieri hanno trovato una delle sei armi legittimamente detenute dall’uomo,  sporca di polvere da sparo e palesemente usata nei momenti precedenti al loro arrivo.

Le forze armate hanno constatato quindi la veridicità della testimonianza dei passanti e hanno proceduto alla ricostruzione delle dinamiche dell’incidente. Effettuando il sopralluogo sulla scena del delitto è emerso che, sia su alcuni pali di legno che sul muro di cinta, c’erano dei segni compatibili con i pallettoni di un fucile da caccia, presumibilmente lo stesso trovato ancora caldo in possesso del Mameli.

I colpi sparati, per la loro posizione, non potevano essere un avvertimento sparato in aria come ha cercato di sostenere l’arrestato quando è stato fermato. La traiettoria dei proiettili sul muro e sui pali era  ad altezza d’uomo, quindi il Mameli avrebbe sparato per colpire i due pastori.

A quel punto i Carabinieri hanno fatto scattare le manette e hanno trasferito il Mameli al carcere di Uta.

 

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