Arru replica alla lettera aperta dei vertici Aias inviata  alle famiglie dei pazienti

l’assessore della Sanità, Luigi Arru:  “I pazienti  sono affidati all’associazione dal committente pubblico (che nel triennio 2014-2016 ha pagato all’associazione 119 milioni di euro) che ne resta responsabile e mai agirebbe in loro danno

 redazione  

 “E’ vergognoso che si scarichi sui lavoratori, sui sindacati e sulle istituzioni regionali la propria incapacità manageriale e imprenditoriale. Ma è soprattutto vergognoso che si sfrutti la debolezza e la fragilità di pazienti e famiglie per ottenere qualcosa di non dovuto”. Interviene con fermezza l’assessore della Sanità, Luigi Arru, di fronte alla lettera aperta mandata dai vertici dell’Aias alle famiglie dei pazienti, “affidati all’associazione – aggiunge l’esponente della Giunta – dal committente pubblico (che nel triennio 2014-2016 ha pagato all’associazione 119 milioni di euro) che ne resta responsabile e mai agirebbe in loro danno, come Aias vuole far credere. Non pagare i lavoratori, ricorrere a provvedimenti disciplinari che creano un clima di continua tensione, mettere incertezza e angoscia nelle famiglie dei pazienti paventando tagli e licenziamenti, è da irresponsabili.

Non si danneggia l’assessore di turno, in questo modo, ma le tante persone che il servizio sanitario pubblico ha affidato all’Aias. I pazienti – afferma Arru – non sono proprietà di chi se ne prende cura, per conto della Regione e dietro pagamento delle prestazioni. Utilizzarli per l’ennesima battaglia intrapresa contro tutto e tutti (assessorato, sindacati, consiglieri regionali) è inaccettabile. Per questo chiediamo alle famiglie di non prestarsi alla strumentalizzazione e ai vertici Aias di ritrovare la lucidità indispensabile per svolgere il delicato ruolo che la Regione ha loro finora affidato nella cura delle persone più fragili”.

 

 

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